352 RELAZIONE DI GIOVANNI MORO massime buoni ed esperti, che non ne ha lauti che suppliscano al bisogno ; e l’islesso si può dire d’ ufficiali, bombardieri, marinari, ed altri tali. Ma d’uomini da remo, eh’ è una delle parti più importanti e più essenziali che si ricerca per potersi valere di armata potente e numerosa, il bisogno è maggiore, benché non ne assegnino più di 150 per galea in ragione di 3 per banco. Onde si può certamente affermare che questi non corrispondano alle gran comodità che i turchi hanno di ogni altra cosa; perchè, oltre che il contado resta come ho detto abbandonato in molti luoghi dagli abitanti pelle continue estorsioni dalle quali sono oppressi, i miseri che servono sopra le galee sono così mal trattali, che quei pochi che hanno ventura di sopravviver al servizio corrono pericolo di morire, mentre afflitti per tanti patimenti si mettono senza alcuna comodità in viaggio, molle volte lungo, per tornar alle loro case; sicché quando sono, si può dir, in porto, fanno spesse volte miseramente naufragio della vita. Che se i contadini della Serenità Vostra, benissimo trattati sopra le sue galee, patiscono assai con perdita di molti di essi, solamente per non esser avvezzi al mare, si può chiaramente congetturar ciò che possa succedere a quelli, che sono gravemente oppressi da ogni sorte di calamità. I contadini della Serenità Vostra stanno, si può dir, tutti vicinissimi a questa città, ma quei miseri galeotti, chiamati da parti lontane, sono costretti a camminar alcune volte più di due mesi avanti che arrivino a Costantinopoli. Questi sono ajutati dalle proprie ville, che oltre qualche particolar donativo gli assegnano un tanto al mese appresso l’ordinaria provvision di questa Serenissima Repubblica, con che possono onestamente trattenersi; ma quelli, sebbene a loro nome si raccoglie dai villaggi certa quantità di danaro, come dirò poi, ne godono però la minor parte, e intanto partono da casa con quel che possono senza l’aiuto degli altri. Questi son ben trattati dalli clarissimi soprac-comiti o governatori che siano, i quali, conforme alla loro nobiltà e alla loro educazione, hanno davanti agli occhi, oltre il timor di Dio, il proprio onore, che li eccita ad aver cura di essi e ben trattarli; ma in quei rais che sono, come ho detto, i