366 RELAZIONE DI GIOVANNI MORO parie da sè slesso , cosi quando io cominciai a servire alla S. Y. in quel luogo trovai quell’ uso in tal modo alteralo, che non pur gli altri bassa, ma molti ancora, dentro e fuori del serraglio, se ne intromettevano ottenendo le approvazioni da S. M., la qual terminava spesse volte i negozj più prontamente col mezzo di essi di quel che facesse con 1’ autorità del medesimo primo visir, che a quel tempo era Siavus bassà ; e i compagni , che tra essi chiamano fratelli , erano Ibraim, Mehemet e il beglierbei della Grecia , chiamato aneli’esso Mehemet. E benché i tre primi fossero dismessi, e quest’ ultimo più d’ogni altro caro a S. M. fosse improvvi-Siimente decapitato in pubblico divano , nondimeno perchè è universal opinione che, come strettamente congiunti in parentado col Gran Signore, essendo Ibraim genero e gli altri due cognati, debbano essere chiamati al carico principale , potrà forse giovar a qualche tempo l’aver notizia delle loro qualità, le quali per ciò anderò brevemente considerando. Siavus (1), di ragionevole statura, ben formato di corpo, di buona complessione, nobile di aspetto, di presenza grave, e di natura flemmatica che Io rende non tanto destro nel trattare ma molto paziente e indefesso nel suo carico, è un-garo di nazione, nato di onesti parenti, e allevato come gli altri nel serraglio Fu carissimo a Sultan Selim , che l’ha fatto grande onorandolo dei gradi di maggiore importanza, ed infine ordinò alla sua morte che gli fosse data per moglie la figliuola, con che si fece cognato a questo presente Signor. Fu altre volte primo visir, se ben passi di poco anni 40 della sua elà; ma poi deposto dal re per sospetto che esso avesse fallo tender insidie a Mustafà bassà, quando si conduceva a Costantinopoli tornando dall’ esercito contro i Persiani, dove esso era stato generale, e di nuovo rimesso a quella dignità per mancanza d’ uomini, per la medesima causa , aggiunta massime l’intercession della moglie stimata donna prudente e amata dal Gran Signore suo fratello, gli potria succeder anco l’istesso la terza volta. Le sue onorate condizioni sono contaminate e guaste da una straordinaria avarizia che lo (1) Deposto di gran vezir li 3 aprile 1589.