312 RELAZIONE DI GIANFRANCE8C0 M0R0SIN1 prese, sono largamente invitati, perchè non è dubbio alcuno che le forze di questa Serenissima Repubblica sole non possono esser comparate con quelle del Gran Turco. A questa comodità e facilità si aggiunge un certo naturai odio, che il più delle volte si suol nutrire fra popoli vicini e confinanti, per le continue contese che sogliono esser fra di loro, volendo ognuno usurpar quel del compagno; di che mai mancano querele a Costantinopoli, nelle quali sebbene si può dir con verità che i turchi abbiano quasi sempre il torto, vogliono nondimeno aver sempre loro la ragione; e forse che alle volte anco l’hanno, perchè li sudditi della Serenità Vostra ai confini di Dalmazia sono tanto ristretti di territorio, che non si polendo in quello contenere vanno alle volle intaccando nel paese de’ turchi. Tutte queste considerazioni possono con molta ragione tener la Serenità Vostra in sospetto della loro amicizia, della quale sarà sempre savio consiglio a non si confidare. È vero che dall’altra parte conoscon molto bene i turchi che alla comodità della vicinità del paese si oppone la fortezza delle piazze possedute dalla Serenità Vostra, e che alla disugualità delle forze supplisce quell’opinione che hanno, che in ogni occasione questo Serenissimo Domino si possa unire con alili principi cristiani; contuttociò essendo che la natura de’ turchi non è di governarsi mai con ragione, nemmeno si può con fondamento di essa ragione discorrere delle azioni loro per il tempo che ha da venire. Onde per il mio deboi giudizio direi, che senza far più che tanto fondamento sopra quello che potessero fare o non fare i turchi, sarà bene dal canto della Serenità Vostra operar quello che le parrà più a proposito per la sua propria conservazione, ed andar poi investigando i modi che s’ ave-ranno da tenere per conservarsi più lungamente che si potrà in amicizia con loro, come pare a me che molto convenga di procurare per la sicurtà e servizio di questo Serenissimo Dominio. E per me credo che il principal modo sia far buone orazioni al Signore Dio, pregando Sua Divina Maestà che ci