308 KEIAZIONlì 1)1 GIANl'KANCESCO MOKOS1NI Nè eoiituttociò cessano mai i turchi d’ andar infestando ¡1 paese di Sua Maestà Cesarea, avanzando sempre terreno in Ungheria e prendendo uomini e bestiami ; il che, sebben viene anco alle volte fatto per la parte degl’ imperiali, tuttavia non si può paragonare con il danno che ricevono dai turchi. È vero che all’ ambasciatore, che Sua Maestà Cesarea tiene di continuo alla Porta residente, danno un carvanserà per suo alloggiamento, e quasi tutto quello che gli abbisogna per nutrire la sua famiglia, ma gli tengono anco di continuo un ciaùs alla sua guardia, che lo custodisce quasi come ostaggio. Non pare che al presente li disegni de’ turchi siano volli a rompere da quella parte, ma quando Sinan bassà era al governo si lasciava chiaramente intendere che nessuna impresa era più utile per il Gran Signore che quella d’Ungheria. Con il re di Francia hanno i turchi per molto tempo conservata intelligenza, e specialmente mentre eh’ è vissuto 1’ imperatore Carlo Y, perchè non essendo manco i francesi che i turchi inimici di quell’ imperatore, essendo gl’ interessi simili, era anco facile unire le volontà a procurar il danno dell’ inimico comune ; e questo solo rispetto pare che abbia anco sin qui conservata quest’ amicizia, perchè hanno sempre militato i medesimi interessi contro gli spagnuoli, sebben alquanto alterati per le cose che dipoi sono successe. Con questi ( francesi) non avendo i turchi confini nè altra sorte d’interessi, pare che fra di loro non possa mai nascer guerra, anzi si può credere che in occasione che gli spagnuoli pensassero d’offenderli, non mancariano d’aiutarli, non tanto per affezione che loro portino, quanto perchè il re di Spagna non si faccia più grande di quello che è. Ma nel resto fanno i turchi manco conto assai del regno di Francia di quello che doveriano , perchè hanno opinione che le guerre passate 1’ abbiano in modo indebolito che non sia più d’ alcuna considerazione ; e però vengono li ministri di quel re poco rispettati alla Porta, e li suoi mercanti, che trafficano nei paesi dei turchi, sono cosi maltrattati e forse peggio degli altri.