ALLA PORTA OTTOMANA XIX Provveduto di lauto assegno, al quale aggiungeansi i proventi del cottimo, e sovvenuto in ogni caso di bisogno dallo stato, il bailo polca mantenere, e manteneva, la sua corte con fasto. E quando i denari somministratigli dallo stato fossero già esauriti, e pur nuovi dispendi si rendessero necessarii, il rappresentante della Veneta Repubblica profondeva ogni suo avere, rassegnato piuttosto ad impoverire egli stesso, che a far mai vacillare il credito di magnifica e di grande in cui la nostra patria era tenuta. Gli abiti che il bailo indossava i giorni di gala erano splendidi e costosissimi; una veste gli scendea fino ai piedi, di raso ovver di damasco, tessuta o ricamata d’oro, abbottonata al petto, stretta a’ fianchi da una cintura di velluto trapunto d’ oro. Sopra quest’abito, che dice-vasi duliman, indossava un’ ampia sopravveste con larghe maniche, chiamata ducale, talora pur senza maniche, di seta chermisi od anche di drappo d’ oro, foderata di velluto bianco la state, e di rarissime pelli P inverno. I.e scarpe erano di velluto rosso ricamale in oro. 11 capo, cui non toglievasi 1’ ornamento di lunga chioma, nè quel della barba, anche quando la moda P aveva proscritta, copriva un berretto di damasco stretto alle tempie che s’alzava allargandosi, nel cui mezzo , di sopra al fronte, spiccava un fiore di grossi brillanti. La trasmissione dei dispacci da Costantinopoli a Venezia era sommamente incerta, dappoiché non ci avea poste, e le strade formi-colavan di ladri ; doveasi perciò cogliere ogni privala occasione, per via di mare o di terra, purché sicura, o tale riputala. Tania incertezza obbligava il segretario a servirsi di cifre, convenute prima della partenza col segretario del Senato, ne’ più importanti dispacci. I quali alle volte perveniano a Venezia tre e finanche quattro mesi dopo, e molti in una sola volta d’epoche differenti, o in varie volle più copie di un solo che si temeva smarrito. Talora giungevano per mare fino a Catlaro, e quindi spedivansi per via di terra , spesso trasmessi unitamente a’ dispacci di ambasciatori d’altre potenze alla Porta, e che da Venezia s’inoltravano alla loro destinazione. Siccome vedemmo più addietro, la carica del bailo durava due anni, salvo che peculiari circostanze non ne avesser fatto prolungare il termine. 11 bailo che cessava dalle sue funzioni doveva attender l’arrivo del successore, per consegnargli la cancelleria e la cassa del bailaggio e scortarlo alla visita dei veziri. Dopo di che, recavasi a prender commiato dal Gransignore, che gli facea consegnare una o più lettere di congedo e di salvocondotto, scritte in bella calligrafia e ornate della sua cifra messa ad oro, e spesso contornata di rabeschi