y(i SOMMARIO DELLA RELAZIONE DI PIETRO ZEN GOOO vivande furon portate a un pasto ch’ei fece ; e il Signor per veder queste feste che si facevan lì in Costantinopoli si fe’far una baltresca di legname coperta di piombo con gelosie attorno, dove stava a veder il tutto. Questo Embraim è andato al Cairo al governo di quelle cose, dopo la ribellion che lì fu fatta, e stava solum sei mesi ; ed il Signor era andato in An-dernopoli, con dir non volea tornar in Costantinopoli finché non tornava detto Embraim, al tempo statuito. L’altro bassa Aia (1), eh’è della Zimera, etiam con questo Embraim; il terzo, Mustafà, eh’ è uomo di nazion di Montenegro, di sopra Cattaro (2), di età di anni .... Item disse che questo Embraim era molto invidiato per il poter grande 1’ ha col Signor, e però lui non vuol far tor imprese , perchè non riuscendo, tutti li darian la colpa, e desidera darsi piacer e star in pace. E va spesso il Signor con lui in una fusta con un suo matto, e passa su la Grecia, e ogni dì quasi fa a questo modo, e passano dal serraglio in terraferma a’ giardini , ed a Paissar e Tamfavuzar. llem il Signor non è lussurioso ; va nel serraglio, e qual donna li piace con quella continua. Non disse del numero de’ figliuoli che avea. E il Pregadi desiderando saper dell’armata, disse la sua armata era mal condizionata e bisogneria gran concia ; disse come ha inteso che quelli bassà hanno 1’ occhio a Corfù, dicendo, avendo Corfù avranno quello che vorranno; però bisogna averli buona custodia, perchè Cipri nè Candia, che sono etiam eccellentissime, non le stimano, perchè li saria spesa a tenerle. Disse che hanno gran fantasia all’ Ungheria ; e parlando con Mustafà bassà, li disse : Bisogna che la Signoria stia in buona pace col mio Signor ; 1’ ha avuto Belgrado e Rodi, e dove 1’ anderà 1’ ot-tenirà, e li disse che si guardasse che in la Dalmazia si fa (1) Ajas pascià, albanese, di nascita, terzo vezir, guidò una divisione dell’esercito ottomano sotlo Rodi nell’agosto del 152-2. Andato a vuoto l’attacco alla cittadella, de’2i settembre, fu carcerato per ventiquattr’ore, e tosto poi rimesso. Ma poco stante fu spedito in Egitto. (2) Mustafà pascià, albanese, secondo vezir, seraschere delle truppe ottomane alla presa di Rodi. Fu breve tempo governatore dell’Egitto nel 1523. Non è da confonderlo col suo omonimo, bossinese, Jailac Mustafà, capudan pascià.