I57I Dii/*1 UT ititi y £f io-fittili dilla tffii. Da! iefide-riode’ Pretipi . 15* DELL’ HISTORIA dpi Ottomani, il differire la guerra non ne liberava da' pericoli , ma gli faceva più gravi, perche fperavamo che l batte ftà , & lei giufiitia dilla caufa noflra, dopo varii, buoni, & cattivi avvenimenti, poteffe alla fine prevalere , (¿f farci /» tutta la guerra vittorio/i ,• perche ci havevamo propofto, ro« defire^a , con la patien^a, d'acqui-ftarci gli animi de’ Prencipi, éf ben capaci, co»// »6>y?77 interejfi fufjero li loro congiunti, d'tiponergli ad una [incera , [erma confederai ione, pér trattare con le for%e, configli uniti la caufa commune . Péto ta//‘ r j-gioni y non a ca fo fi moffe quefio prudentijfimo Senato , ¿/owr prendere l armi , (¿7* j'ottoporfi a pericoli , alle fpefe della guerra, ¿r trattare con [ermo propofito di prefia conclufione il negotio della lega. Et bora fi vorrà permettere , // primi poco prof peri [ucce (fi di guerra , le prime dijficultà, co» li confiederati, eftinta ogni gene- rofità, (¿* co fianca de nofiri animi, habbino [or%a , «0« p//r di raffreddare quel tanto ardore r C3? /krci divertire dal prejo proponimento, ma di levarci talmente il configlio , involti in ambiguità non [appiamo in qual partito risolverci, (£f mentre non ci risolviamo , »0» habbiamo , pace, Zfgtf y ogni fiato ne fia incerto, oij»/ ro/tf (0-fpetta ,