ORATORE A BAJEZID II 41 I renità con tutti li ofiìcj d’amorevolezza e (li liberalità trattener e conservar l’amicizia di quest’uomo, essendo mas- ■ sime sicuri che l’autorità sua è tanto grande quanto quella dell’ ¡stesso Gransignore (1). Daut è malissimo affetto verso tutti i cristiani e in par-ticolar verso Vostra Serenità, ma è poi tanto avaro e rapace che si può sperar in ogni occasione di comprarlo. Si tiene per cosa certa, e io 1’ ho da buona banda, che l’ambasciator del duca Lodovico pigliasse il mezzo di costui per dispo- — ner il Signor all’ armi contro Vostra Serenità, e che egli ■ corrotto da molte migliaja di scudi lo servisse mirabilmente tenendo il mezzo di una sultana, con la quale aveva credito di autorità (2). Mustafà è tenuto per il più superbo turco che sia in Costantinopoli, ma così come non si può ■ sperare da lui alcun bene, così non si può dubitare d’alcun male. Si crede che facendo Sua Maestà esercito abbia da mandar lui per capo , poiché è in concetto di buon soldato I e molto coraggioso, e pare che sia nimico a tutti li figliuoli, non avendo con alcuno un intimo intrattenimento (3). Il capitano del mare è amabilissimo, e mostra affezione a Vostra Serenità, e ragionando meco un giorno mi disse che, occorrendo venir in questi mari, farà conoscer quanto è buon amico della Repubblica ; non ha quella esperienza delle cose (1) Hersec Ahmed pascià (Stefano Cosacia), fratello di Vlatco duca dell’Er-zegovina, cognato del sultano e gran vezir, era stato deposto allo scoppiar della aerra con Venezia i}el 1498, temendosi non ei la conducesse con bastante zelo unirò i suoi compatriotti e antichi correligionarii. Incoate le trattative di pace, j riassunto a quella dignità, e venne di bel nuovo deposto nel 150G; nel qual nno fu eletto capudan pascià, per risalire nel 1511 al grado di gran vezir. (2) Daud pascià, albanese di nascita, deposlo dalla carica di vezir nel U07, poi capudan pascià, e nuovamente vezir, abbenchè taccialo di sordida avari- ia dal dritti, amava il fasto, e proteggeva gli sludii. Celebre è la moschea da ■ i fatta murare, che ne porta tuttavia il nome. Il terreno ov’essa s'innalza campo militare, e il punto di dipai lenza delle truppe \jttomane quando vanno guerreggiare in Europa. (3) Mustafà pascià, greco, invialo da Bajezid a Roma, avea segretamente Maneggiato, come corse voce, l’avvelenamento di Gem. Gli ultimi anni^del pgno di Bajezid parteggiò per Selim a danno di Ahmed; e assunto al trono . elim, a lui, gran vezir, fu ascritta a colpa la fallita impresa di Amasia ( novembre 1512), e mori strozzalo. Voi. IX. 9