232 - RELAZIONE 1)1 PAOLO CONTAHINl ramente, e sospettar insieme di qualche inganno; ma conobbi poi che dicevano di core, perchè si confrontavano col parlar universale di tutta Costantinopoli. E io tengo per cosa certissima che la causa che Sua Maestà non si risolve a mandar il figliuolo, ora che è ritagliato, al sangiaccato, sia per sospetto che ha che si sollevi contra di lui, e per 1’ ammutinamento e mala soddisfazione che è in tutto quell’ impero pel suo governo, possa col favor della milizia darli del travaglio assai ; onde per questa e tant’ altre cause, che dalla Serenità Vostra e dalle Signorie Vostre Eccellentissime sono state intese, giudico, com’ho predetto, che la pace sia per concludersi e presto; che però il Signor Iddio faccia che non segua altramente e ch’io sia tenuto per servizio della cristianità falso indovinatore. Ma trovandosi quel paese in necessità grande, e il Signore per ciò molto confuso non potendo più lungamente sostentar la guerra , sarà sforzata, come ho detto, a far la pace , e anco con disavvantaggio e poco suo onore, se ben daranno, secondo il loro solilo, ad intendere il contrario per conservarsi quel credito, con li popoli e col mondo insieme, che hanno sostentalo sinora. Avendo detto sotto brevità quanto mi è occorso delle cose di Persia, mi resta parlar ora del governo di quell’ impero ; e però saprà la Serenità Vostra che secondo 1’ antico costume continuano li magnifici bassà a ridursi quattro volte alla settimana nel divan pubblico di Sua Maestà, cioè il sabato, la domenica, il lunedì e il martedì, e per grandezza vi si trova 1’ agà de’ gianizzeri con buon numero di essi. Oltre li magnifici bassà, vanno in divano li cadileschieri, li be-glierbei della Grecia e della Natòlia, il nessangli bassi, che è quello che rivede e contrassegna tutti li comandamenti, il cancellier gcande con tutti li scrivani deputati, li defterdari con lutti li ragionati. L’agà de’ gianizzeri sta seduto alla parte destra nell’ entrar nel cortile, che è grande più di due volte che non è la piazza di San Marco, circondato da volti in forma di claustro, e nel mezzo piantato di arbori grandi con molte fontane. Dalla parte dell’ agà si estendono tutti li gianizzeri in piedi con le man giunte, e non si muovono mai fin