ORATORli A BAJEZII) Il 15 era stato ritenuto D. Pantaleo Coressi per una lettera, che mandava all’orator del serenissimo re d’Ungheria (1) ; la qual nova mi fu tanto trista quanto è grande 1’ affezione e opera che lui presta ordinariamente ne' bisogni di Vostra Serenità. Ma mentre mi trovavo in questo travaglio, che era uno delli maggiori che avessi nel viaggio, volle la Maestà di Dio per liberarmene, e perchè potessi esser più intento al servizio di questo Serenissimo Dominio, che all’ isola giungesse un grippo (2) espedito dal detto D. Pantaleo, col qual ebbi lettere che mi davano conto delli suoi affari e disturbi, come dovette anco per 1’ ¡stesse Vostra Serenità intender, alla qual subito le ¡spedii, essendo in quelle li capitoli della pace proposta a’ 9 di marzo al serenissimo re d’ Ungheria. Quando volli partir, il signor di quest’isola (3) mandò a presentav 1’ ambasciator turchesco di cinque falconi bellissimi e domesticati , d’ una pezza di panno perpiqnà (4), diversi manzi ed altri bestiami, che in tutto potean giunger alla somma di ducati 80 ; dal che venne pensiero al detto ambasciator che si andasse per tutte l’altre isole d'Arcipelago ; ma io, scusandomi ebe bisognava per ordine di Vostra Serenità che prestissimo mi trasferissi alla Porta, e raccordando a lui quello mi aveva detto quando eravamo a Ragusi, e l’instanza che mi aveva fatta perchè lo lasciassi andar per terra, lo levai da questo pensiero, e a’23 partii da Paro. E dirizzando il nostro (1) Marino Sanuto cosi registra no’ snoi Diarii, sollo il giorno 17 luglio 1503: a I)a Costantinopoli s’intese Pantaleo Corezi esser stà liberalo » dalla forca per lo mezzo di amici. Al qual fu imputato che Zaccaria de’Fre-» schi, segretario nostro, gli desse una lettera che la dovesse dar all’orator » unghero. E il Turco, inteso di tal lettera, e domandato: chi te l’ha data? » al prefato orator, intese che il Corezi gliela ha data, sicché é sta a gran » pericolo della morte » ( Voi. V, p. 38). (2) 1 grippi eran legni da commercio e da trasporto; ve n’avea di capaci di 50 delle odierne tonnellate ; portavano un albero , ed erano rinomati pel veloce lor corso. (3) Signore di Nixia era nel 1503 Francesco 111 Crespo duca dell’Kgeo-pelago. Quest’ isola fu prima dei veneti palrizii Sanuto, dai quali passò nella veronese famiglia Delle Carceri nel 1362. Deciso nel 1383 il duca, venne qnel-l’anno stesso in potere dei Crespi. (*) Intendi di Perpignano, manifattura che ivi dura tuttavia.