10 RELAZIONE 1)1 A. GRITTI viaggio verso lo stretto, fummo spinti da capo da bora e da una fortuna generai, che si levò al tardo piegar all’ isola di Scio, onde pareva fosse venuto questo accidente per favorire il disegno dell’ ambasciator turco ; il qual fu secondo il solito favorito e presentato da’ Scioti, e io in particolare in questo luogo ricevei molto favore. Volli che mi dessero un grippo per ispedir a D. Pantaleo, al qual disegnavo dar avviso della mia andata e d’ alcuna preparazione che aveva a far per conto mio ; ma si scusarono di non potermene accomodare , avendone in quell’ istesso giorno ¡spediti due , uno con la nova che li serenissimi re di Napoli avevan ottenuta la città di Napoli eccetto che il Castel dell’ Uovo, e che tutto 11 regno era ritornato alla devozion loro, eccetto Gaeta, cosa che molto desiderava d’intender il Signor Turco ; dal qual questi Scioti hanno espresso ordine d’ispedir ogni nuova che lor venga d’Italia; e questa nuova l’avevano per due barche inglesi partite da Messina a’ 3 di giugno. Con l’altro grippo facevano intender l’arrivo mio, e vollero esser i primi a dar alla Porta questa nuova per non esser accusati di negligenza. Partito di qui, giunsi a’ 4 di luglio al capo de’ Gia-nizzeri (1), dove l’ambasciator turco smontò di galea per fornir quel restante di viaggio per terra, e non mi parve di contradir allora a questa sua risoluzione, perchè quell’andata, tenendosi che la pace fosse conclusa col serenissimo re d’Ungheria, non mi poteva esser d’alcun nocumento. Giunse in questo tempo il salvacondotto per me e per tutta la famiglia mia, onde mi parve poter sicuramente licenziar le due galee da sale, con le quali mi partii da questa città, e dalle quali in tutto il viaggio ebbi fedele e amorevol servizio. Ordinai che andassero a trovar 1’ eccellentissimo Generale, acciò venendoli occasion di ritrovar quel Caradromis corsaro, potessero farsi conoscere per valorose, come in effetto sono. Ritenni le due conserve, che levai a Corfù, benissimo all’ordine d’ogni cosa, cioè quelle di Bartolomeo Dandolo e di D. Zuan Moro. Entrato nello stretto, il sangiacco di Gallipoli mandò (1) E il capo Jenitsceri, alle foci dell' Ellesponto, non lungi dal sito ove fu Troja.