BAILO A COST ANT1N01 OLI voglia far grazia di conservarci in questa santa pace più che sia possibile; e di poi procurar che tanto i turchi quanto lutto il mondo intenda che le fortezze della Serenità Vostra siano ben presidiate e ben munite, e non lasciar che quella voce che va attorno prenda piede, cioè che la Serenità Vostra con molta facilità si lascia persuadere a fabbricar nuove fortezze, ma .poi le lascia tutte imperfette, e sprovvedute di tutte le cose necessarie da poterle conservare e difendere ; e quello che è peggio, parmi, per quanto ho veduto nel mio ritorno , che con molla ragione lo dicano, onde giudico più che necessario il rimediarvi. Servirà anco assai, per mantenersi in questa pace, procurar con tutti gli spiriti d’ attender a conservar la riputazione, la quale siccome giova con tutti i principi del mondo, così è in estremo necessaria co’ turchi, i quali stimano assai le apparenze. E per conservar questa tanto necessaria riputazione , e per conseguenza anco la pace con i turchi, non è cosa migliore che procurar che restino persuasi che questa Serenissima Repubblica viva in buona intelligenza con il He Cattolico, e che in mano sua sia di poter, sempre che le tornerà comodo, rinnovar la lega, come parmi che al presente restino di ciò molto ben capaci. Gioverà anco assai per questo line ogni prudente utii-cio che nelle occasioni sarà fatto da’ ministri della Serenità Vostra , trattando sempre li negozj che occorrono a quella Porta con vivezza di spirilo, senza dimostrare alcun timore, rimediando in quanto si può che noi medesimi, quando vengono lettere da Costantinopoli, non andiamo abbassando le cose di questo Serenissimo Dominio, non meritando d’essere stimati buoni cittadini nè degni senatori quelli che, credendo di far bene, sogliono abbassar le cose nostre, e non si avveggono che questo è veleno mortifero alla salute della repubblica, essendo che con troppa difficoltà, che tiene quasi dell’ impossibilità, può un uomo persuadere ad altri quello che non può persuadere a sè stesso. Non laudo però che per voler conservare la riputazione si facciano gli uomini insolenti, e non vogliano misurare le proprie forze paragono/. IX. io