BAILO A COSTANTINOPOLI 339 ro, così in tempo di pace come in tempo di guerra; la maggior parte de’ quali serve a cavallo, e sono questi chiamali spai ; e sebben non si può saper con certezza quanti siano appunto, ho però inteso da persona pratica e di qualche autorità, che possono ascendere appresso a 180,000. De’quali, più di 80,000 sono trattenuti con l’entrate dei villaggi d’ Europa, e 100,000 (stimati manco buoni) son quelli dell’Asia, non compresa quella parte occupata da’ turchi in questa guerra con i persiani, che non essendo mai stala goduta quietamente da essi, non ha però finora potuto apportar questo comodo alla milizia turchesca. Quasi 20,000 stanno la maggior parte del tempo in Costantinopoli, dove sono pagati in danari contanti, e però si chiamano spai della Porta, e sono più stimati degli altri, che abitano per il più di Cuori, domandati spai di timaro, perchè in luogo della paga vengono assegnali a più villaggi, secondo la quantità, con autorità di riscuoter da quegli abitanti la decima di quanto cavano dai terreni coltivati da essi, olire diverse regalie che danno a’turchi, che li opprimono come vogliono, non avendo i miseri ardire nè anco di reclamar a quelli, che sebbene son deputati dal re per amministrar la giustizia, non l’esercitano però mai, e sono certo che non 1’ otterrebbero, anzi in cambio di essere suffragati sarebbero, dopo, peggio trattati dai principali, che come crudeli tiranni li dominano senza alcun termine di pietà. Quest’ assegnazione, che chiamano timaro, nasce da un antico uso della Casa Ottomana, che negli acquisti di qualsivoglia paese o provincia suole appropriar a sè tutto 1’ aver d’ognuno, distribuendo i villaggi ai soldati in vila loro in luogo di stipendio ; e però quanto il Signor Turco allarga i termini dei suoi confini, tanto s’ingrandisce il numero della milizia che ha pronta del continuo, senza alcun nuovo interesse; il qual siccome supera gli altri principi di grandezza di paese, così li avanza nelle provvigioni da guerra, massime per la cavalleria, la quale se fosse necessario pagar con danari, come si costuma negli altri luoghi, non basteriano lo milioni d’ oro all’ anno. Nel principio della distribuzione dei timari si ebbe considerazione a descriverli in modo, che almeno rendessero cinquanta zec-