BAILO A COSTANTINOPOLI 309 Con il Re Cattolico hanno i turchi malissimo animo, e lo tengono per capitai loro nemico , ma perchè lo conoscono molto potente, e che essi con molta difficoltà lo possono offendere, non hanno discara la trattazione d’ amicizia seco; e però desiderano soprammodo che vada alla Porta un ambasciatore di Sua Maestà Cattolica a trattar pace, e se vi an-derà si può tener per certo che tutti gli ufficj , che possino fare o francesi o altri per sturbarla , non gioveranno punto essendo risolutissimi di volerla. E per questo rispetto due volte in tempo mio si è prolungata per un anno la tregua ; e si saria anco fatto il medesimo la terza volta se Giovanni Stefano de’Ferrari, mandato da Giovanni Marigliani per questo effetto , sì come si fermò in Ragusi fosse direttamente andato a Costantinopoli, contuttoché questa trattazione si facesse con pochissima sicurtà, poiché si capitolava con un semplice servitore del Marigliani, senza alcuna sorta di lettera, nè confermazione del re. È vero che sebbene i turchi fanno queste sospensioni d’armi, nondimeno se loro tornerà comodo di romperla, non resteranno di far il fatto loro, siccome credo anco che faria i! re di Spagna ; ma il ritrovarsi 1’ uno occupato nella guerra di Fiandra, e l’altro in quella di Persia potria causare la quiete comune : che I’ animo però tra questi possa essere mai buono, difficilmente si può credere. Preme infinitamente a’ turchi l’acquisto che il re di Spagna lia fatto delle Indie di Portogallo , perchè dopo che Sua Maestà Cattolica se n’ è impadronita non vengono più spezierie nel loro paese, di maniera che al mio partire valeva tanto il pepe in Costantinopoli, che a portarne di qui si guadagneria 200 per 100 ; e però se ritrovassero modo di rimediare a questa loro necessità, si può tenere per certo che non vi saria amicizia nè sospension d’ armi che li ritenesse dal procurarla. Con la regina d’Inghilterra mostrano i turchi di tener buona amicizia, poiché non hanno mai potuto i francesi sturbarla, sebbene hanno fatto tutto quel più che hanno potuto così in parole come in fatti, avendo il Re Cristianissimo,