BAILO A COSTANTINOPOLI 315 fico bassa e tulli quelli che sono in grazia del Gran Signore, come il beglierbei della Grecia, e sopra tutti il nissangi bassi, perchè essendo egli il più vecchio uomo che abbia avuto carico a quella Porta, è stimato molto dolio nelle lor cose lurchesche, e stimano ancora sopra tutti gli altri il suo parere. E questo, sebbene è turco naturale ed inimico dei cristiani, tuttavia al mio partire io 1’ ho lascialo così ben disposto verso questo Serenissimo Dominio, che continuandosi la sua amicizia si potrà sempre da lui promettersi ogni buon ufficio. Quello che più d’ ogn’ altra cosa pare a me che al presente possa turbare gli animi de’ turchi, è la cosa degli Uscocchi , alla quale quando non si pensi ritrovar altro rimedio, tengo per cosa certa eh’ abbia da partorire qualche mal effetto, o di tirar un’ armata in golfo, o d’introdur una guardia di legni armati a Narenla, perchè i turchi nè vogliono nè possono a modo alcuno restar capaci che la Serenità Vostra, quando volesse , non potesse impedire le loro ruberie ; anzi tengono per certo che li sudditi e ministri della Serenità Vostra gli diano aiuto e favore per poter far maggior danno. Di che sebbene io credo che, quanto alli ministri della Serenità Vostra , senza ragione si dogliano , così vorrei poter dire il medesimo de’ sudditi, li quali, per dire il vero, danno grande occasione a’turchi di lamentarsi. Però sarà ufficio degno della singoiar prudenza della Serenità Vostra, in quanto tiene cara la pace con il Turco, veder in ogni modo di provveder a questo disordine, perchè non lo facendo io temo grandemente che ne segua qualche importantissimo inconveniente. Riceve anco la Serenità Vostra danno notabile con permettere che di Candia vada a Costantinopoli, senza alcun ordine o regola, tanta gente come va, e specialmente di banditi, li quali, come mal soddisfatti, desiderano o procurano sempre il male di quell’isola; onde saria molto a proposito ritrovarvi qualche rimedio. Perchè sebbene sono stale con singoiar prudenza falle diverse provvisioni dall’eccellentissimo procurato!- Foscarini, che mollo ben conosceva Pira-