BAILO A COSTANTINOPOLI 139 casione, essendo stato fuori due anni con sua pochissima riputazione, ma ben con grandissima ruina delle genti sue. Verso l’imperator, con il quale oltre la diversità della legge ha naturai concorrenza per il nome dell’ imperio , si può giudicar con ragione che abbia mal animo, perchè avendo superato l’imperator d’Oriente, e riputandosi per grandezza di stato, per numero e valor d’ uomini, per quantità di danari, e finalmente per qual si voglia altra causa, superior a lui e a tutti li altri principi che oggidì dominano al mondo , non può patire che altri sia chiamato imperator. E per tutto il suo imperio in diverse lingue lo chiamano li più modesti per nome tale, con dirli nella turca Cunchiar, nell’araba Sullan, nella tartara Hem, nella azema Sciach, che tutti in lingua nostra vogliono dire imperator; ma quelli che par che vogliano chiamarlo del proprio nome lo chiamano Palisciach, che suona in lingua nostra più che imperator ; e chiamano l’imperator, Spagna ovver Carlo. Dico che per questa causa principalmente par che abbia naturai inimicizia con questo principe, sebben si è veduto li mesi passali che si è contentato stare alle tregue, che fece il re cristianissimo con Sua Maestà, sì come scrissi allora a Vostra Serenità insieme con il clarissimo ambasciatore. Con il serenissimo re de’ romani, se ben ha assai confini e molte altre cause di guerra, perchè non ha con quel principe quella concorrenza che ha con l’imperator, si vede che non ha proceduto contra lui con quella gagliardezza che averebbe potuto fare. Il re cristianissimo si è veduto li anni passati in molta reputazione appresso questo Signor, il qual pare che abbia tenuto con lui stretta amicizia, ma 1’ ha fatto per puro utile suo, perchè fin tanto che ha vivuto la discordia fra l’imperator ed esso re cristianissimo, e che si hanno questi principi travagliato e consumato 1’ un 1’ altro da diverse parti, cono-scea questo Signor che le cose sue stavano assai sicure, e che potea volgersi a quella impresa che più gli piacea. Questa discordia fra noi tanto stimano turchi, che pregano tutti Iddio nel fine delle orazioni loro che la mantenga sempre