214 RELAZIONE DI PAOLO CONTAMINI tanti e necessarj al governo di questo serenissimo dominio; e in pochi giorni, con 1’ aiuto di Sua Divina Maestà, m’acquistai un soggetto principalissimo nel serraglio del Gran Signor, che di giorno in giorno m’avvisava quello che si diceva e ragionava di dentro. Un altro ne avevo in casa del magnifico primo visir, e uno in casa del secondo, ambi favoritissimi dalle loro Magnificenze; con le quali amicizie, come la S. Y. avrà inteso dalle lettere che di tempo in tempo le ho scritte, ho avuto modo non solo di dar avvisi certi e importanti alla S. V., come ho fatto, ma di ben spedir li negozj che mi sono stati per giornata commessi, e terminar appresso li importanti garbugli che per tanti anni continui avevano travagliata la S. V. con qualche nota ed intacco della dignità pubblica, che non discenderò a raccontar particolarmente per fuggir il tedio, avendo massime inteso il tutto V. S. dalle mie lettere; ma solo le dico che il negozio de’Pastrovichi, che al mio arrivo a quella Porta era in tanto pericolo di precipitare, fu da me con la destrezza e dilazione sopito; e questo particolare ho voluto dire, acciò rinnovandosi un’altra volta, come potria facilmente succedere, si possa nello stesso modo trattarlo. Di quello delle peschiere della Bastia, che fu rinnovato e sopito due o tre volte, voglio anco dire, che consistendo esse peschiere in un solo casone , come ho veduto ora che sono passato per la Bastia, e portando pochissimo utile al pubblico, e non avendo in esso la S. V. tutte quelle ragioni che si potrebbe desiderare, saria bene trovar qualche altro espediente migliore di quello che fin’ ora si è tenuto, per non incorrer in qualche importantissimo disturbo, che bisognasse poi lasciarle con intacco dell’ onor pubblico, e restituir appresso in una volta tutto quello che si avesse cavato, e d’av-vantaggio, per il passato. Ho anco potuto con questi mezzi ottener molte provvisioni e comandamenti cosi elficaci, come ho avuti nelli tanti rumori seguiti alli confini della Dalmazia, che finalmente a mia richiesta sono stati levati il san-giacco di Clissa e quello di Licca e Corba. Ma sia certa la Serenità Vostra, che sebbene li turchi sono uomini di rapina