22 RELAZIONE DI A. GUITTI chio (1), onde dicevano i turchi che questa Repubblica mostrava tener maggior conto d’uno stradarolo assassino, che dell’amicizia del Gransignore, il qual aveva in ogni modo risoluto levarselo da’ piedi per quiete e sicurtà de’suoi sangiac-cati. Occorse dopo che li 200 cavalli stradioti di Vostra Serenità tagliarono a pezzi, vicino a Napoli di Romania, li 500 turchi ; la qual cosa alterò tanto 1’ animo dell’Altezza Sua, che mai fu possibile che s’ acquetasse, essendo a Sua Magnificenzia per li capi che fuggirono stata narrata la cosa altramente di quel che in effetto era stata; perchè non li dissero essersi con quelli incontrati, ma , volendo difender la poltroneria loro, dissero che li nostri lor avevano fatta una imboscata e li avevano rotti ; aggiungendo che quei popoli, non polendo vedere che i turchi trascorressero su quel di Vostra Serenità, avevano di questa rotta fatti segni di molta allegrezza. Esacerbò ancora 1’ animo di Sua Maestà ( e questo desidero sia osservato dalle Vostre Signorie Illustrissime) l’aver inteso che D. Alvise Zorzi, capitano della galea grossa che andava in Alessandria, incontratosi con Enrigo capitano suo, non solo non avea fatto alcun segno d’ amicizia , ma avendoli fuori di ogni proposito scaricati molli pezzi di artiglieria con la palla, aveva in più d’ un loco tocca la galea, e datoli indizio dell’ aperta inimicizia. Di tutte queste cose * fu poi il condimento l’instanza fatta dal signor Ludovico Sforza (2) perchè senza più perder tempo si venisse all’ armi ; il quale, per l’ambasciator suo mandato alla Porta, fece conoscere al Gransignor che la lega fatta da Vostra Serenità col re Ludovico contro di lui, non solo era fatta per spogliarlo di stato (3), ma eziandio per far passar l’armi di Francia nella Grecia, e per metter tutta quella provincia, non ben confìrmata, sottosopra ; al che forse non averia potuto rimediare, quando che, lasciato ingrandir lo stalo di (1) Vedi quello si è dello del Czernovic nell’avvertimento premesso a questa relazione. (2) Nel 1499. (3) Quest’alleanza fruttò ai veneziani il possesso di Cremona, dopo ohe Lodovico XII re di Francia tolse lo slato allo Sforza.