BAILO A COSTANTINOPOLI 431 merita che Vostra Serenità ne tenga molto conto e faccia rimediare ad alcuni difetti che ha, di poca importanza, per renderla compitamente forte e sicura, come ho inteso dal colonnello Pietro Conti e da quel governatore, con li quali mi sono abboccato a marina, non avendo io avuto tempo di trovarmi con quel clarissimo signor provveditore, per essere ivi capitato di notte e partito innanzi giorno. Lasciai alla Porta il signor Carlo Cicala quasi disperato perchè il capitano suo fratello non gli permetteva la partenza, e adduceva due ragioni: Che non conveniva alla riputazione che egli aveva nel mondo, esser stimato di così poca autorità di non aver potuto ridurre un suo fratello minore nella sua religione, allegando l’esempio di molti altri; e in secondo luogo,ch’egli considerava che partendo al presente, avrebbono detto i suoi nemici che fosse spia di Spagna, venuto per indagar le provvisioni del-1’ armata e li disegni de’ turchi, e che in ogni caso gli conveniva trattenersi un pezzo in quelle parti; dove questo infelice cavaliere si è condotto perchè in altri tempi fu dimandato istantemente dal fratello, sebbene non potè per allora ottener dalli ministri regj di partire; ma avendo egli continuata l’istanza appresso il viceré, ebbe finalmente la licenza in tempo che a Costantinopoli già si desisteva da essa; il che comprova maggiormente che gli spagnuoli non abbiano il capitano in diffidenza. Si offerse il signor Carlo al fratello di venire, anzi si mise in istrada prestamente, mosso da sola ambizione e avarizia, perchè sentendo che il capitano era di tanta autorità appresso il re, e per sè stesso ricchissimo, pensò per 1’ uno e per l’altro di riportarne grande onore e beneficio; ma si trovò ingannato, perchè le accoglienze furono tutte fraudolose ed apparenti, senza volergli interceder grazia alcuna appresso il re. nè dargli del suo se non poco, rispetto massime ai molti doni che gli aveva portato il signor Carlo; il quale è ricco di danari e più d’ entrata, è riscuote una pensione dal re Cattolico di 500 scudi l’anno, e ne ha una di 1000 il signor Filippo suo fratello maggiore che abita in Messina. È il detto signor Carlo di spirito e d’ingegno vivacissimo, e si diede a creder di poter esser facilmente investito di Bogdania o di Valacchia