32 RELAZIONE DI A. GRITTI quello per il qual s’ addimandavano questi danari. A questa seconda parte tutti e tre li bassa risposero dicendo, che bisognava pensar ad altro, e che il voler metter questo in dif-ficultà, saria metter tutto il negozio in manifesto pericolo ; ond’ io compresi che bisognava venir ad altro rimedio, e perciò entrai immediate senz’ altra replica su la cosa de’ confini, e precipue su quelli di Napoli di Romania, pregando Sue Magnificenzie a far che fosse concesso a Vostra Serenità quello che altre volte concesse il Gransignore Mehemet, padre del presente Signor, quando D. Gio. Dario per questo effetto fu mandato nella Morea. A questa parte rispose Mustafà bassà dicendo, che il Signor mai si contentò di quelli confini, perchè ha sempre tenuto fermo che l’emin che andò a ponerli, subornato da Vostra Serenità, ponesse mezza giornata più nelli lochi del Signor di quello si conveniva ; il qual emin , se fosse vivo, disse il bassà, certissimo lo faremmo appiccare ; soggiungendo, che essendo scorsi in questa guerra li cavalli turchi fin alle mura di Napoli, le ragion della guerra facevano che lutto quel territorio restasse di Sua Maestà, e che bastava a Vostra Serenità comandar dentro le città ed aver le giurisdizioni d’esse. Io risposi a questo, che pensavo che ogni acquisto di Vostra Serenità fosse fatto giuridicamente , e che si poteva benissimo conoscer per le scritture fatte a tempo del Signor vecchio, le quali feci leggere per far chiari li bassà di questa opposizione fattasi da Mustafà. Dissi poi io che se i turchi erano corsi fin sotto Napoli, non dovevan per questo le ragion della guerra darli il possesso di quel paese, il qual al presente era posseduto insieme con Termis e le Saline (l) da Vostra Serenità, e che se questa loro ragion dovesse valere, bisogneria che a Vostra Serenità fosse 1) Termis o Thermisi, detta anche Thermessi, borgo non lungi da Nau-plia, fu ceduta con Argo e Nauplia ai veneziani nel 1388 da Maria di Enghien, che per eredità ne era signora. Fino dal 1479, e ancor più addietro, i turchi vantavano diritti sul territorio di Termis, siccome appare dal dispaccio de’ 29 gennaio 1480 di Bartolomeo Minio provveditore di Nauplia: «Questo bassà eu-» nuco Flamburan di questa provincia , a tempo del mio precessor e mio, ha » richiesto più volte per suo uno castello del vescovado de Napoli nominato » Thermessi con le Saline vicine a quello ».