*Ì18 RELAZIONE 1)1 MATTEO ZANE e condottolo alla Porta l’ha finalmente conclusa, non con le condizioni proposte, ma con quelle che esso ha voluto. E mi ha lui detto più volte di aver prestato in Persia maggior servizio al re che non ha fatto Sinan; questi con 1’ usar l’orgoglio e la forza, ed esso con la umanità e piacevolezza dello scrivere e del trattare dissimulatamente con i nemici; lo che ha da essere osservato dalle Vostre Signorie Eccellentissime, non pure in lui, ma in tutti i turchi, che, per oggetto d’ingannar sempre , fanno violenza alla propria natura.'É Ferat ricchissimo soggetto, il che gli ha pregiudicato nella grazia del re, perchè sebbene gli ha donato in grosso, nondimeno intendendo Sua Maestà eh’ egli tuttavia era opulente , ha voluto metterlo a sindacato, ha fomentato quelli che I’ hanno accusato e calunniato, ed esso ha voluto sempre comporsi col re in danari piuttosto clic con i nemici, nè far mangiare a’ ministri in giustificarsi ; resta egli tuttavia ricco, ma son ben certo, e lui me lo ha più volte detto, che è mal soddisfatto e che senle male della Maestà Sua, onde si può contarlo tra i malcontenti della Porta, con tutto che ora tenga il primo luogo. Fu Ferat dimesso, insieme con 1’ agà de’ gianizzeri, pochi mesi dopo il mio arrivo alla Porta (1), per usarsi del solito rimedio in sedare la milizia sollevata per occasione delle paghe, ed in luogo suo fu introdotto Sciaus bassà cognato del re, che si trovava masul a Scutaretto, ed era già stato due altre volte in quel supremo comando. Questo è d’ età di 52 anni in circa, di bellissima presenza, manieroso nel trattare, accostumato e dissimulatore, ma tanto interessato ed avaro, non per accumulare, ma per conservarsi con donare al re ed alli suoi fautori in serraglio, che non è cosa che non facesse per danari. Non è uomo da impresa, anzi è di animo così fiacco e debole che si sgomenta di tutti, e tutti gli mettono timore ; ed io mi son trovato seco a sentire turchi, persone particolari , a ingiuriarlo di parole così acremente come se fosse stato privatissimo; ed il re lo conosceva molto bene per (I) Ailill 23 marzo 1592