SEGRETARIO A COSTANTINOPOLI 197 Sofì non si risolveva a soddisfare al desiderio di lei, nè affatto dichiararle la mente sua, tenendola con speranze, acciò che il tempo , del quale il Serenissimo Gran Signore ha più presto mancamento che carestia, e non la guerra, fosse definitivo giudice delle differenze loro, così si dice che da poi la nuova della morte del figliuolo e delli nipoti , la Maestà Sua l’abbia più volte nominato per suo amicissimo; ordinando, immantinente avuto il detto avviso, che li presenti e danari pelle spese già fatte, che si ritrovavano in Amasia, gli fossero con ogni diligenza inviati. Il qual signor Sofì non manco odiava la Maestà Sua, sebben si ritrovava molto inferiore e di stato e di potere, e specialmente per le minacce che gli furono fatte da lei, ed in particolare quella d’aver promesso a’ tartari, che per il più sono gente miserrima, di dar tutta la Persia a ferro e a fuoco; il che forse ha operato che detto signor Sofì si sia reso facile nel far ammazzare li sopraddetti Sultani, contra l’aspettazione di tutta P Eccelsa Porta, la quale si persuadeva che questo efTetto non avesse a seguire, avendo quel signore usati molti termini e risposte acerbe a Sua Maestà; come tra le altre fu quella di chiamare tributo il presente fattogli da lei. Del qual nome, poi che il Serenissimo Signore lo presentava perchè avesse ad assentire alla sua volontà , rendendogli Sultan Bagiasit con gli figliuoli (e Sultan Selim facea P istesso perchè non li rendesse vivi, dubitandosi di quel che facilmente gli potrebbe esser occorso quando il fratello fosse stato liberato e non fatto morire dal serenissimo suo padre, sì come molti di quei che discorsero ardivano di credere), parmi che detto signor Sofì se ne potea ragionevolmente servire. Il quale in fatti era comunemente stimato assai più del suo ordinario dall’ Eccelsa Porta , da poi che si lasciò intendere che non temea più che tanto l’esercito turchesco, sì perchè la giustizia era dal canto suo, come perchè facendosi la guerra tra di loro averebbe a far con villani, che mai ardirebbero a sfoderare la scimitarra contro di Sultan Bagiasit loro ereditario signore. E dimandando su questo proposito all’ambasciatore e al presente agà delli gianiz-zeri, e a diversi altri dei loro, dove erano nati, e intendendo