258 RELAZIONE !>l GIANFRATWESCO MOROSINI l’abbondanza che ha di tulle le cose necessarie alla vita umana , e non solo per il bisogno de’ suoi popoli , ma anco per poterne inandar fuori ilei paese, perchè, oltre alla grandissima abbondanza di viveri di tutte le sorte, può mandar fuori di Costantinopoli lane, cuoi, pelli e ciambellotti; dalla Grecia, cotoni e filali ; dalla Soria, sete, zenzeri, spezierie, cotoni, galle, filati, peslacchi, cotonine, mussoline e tappeti; d’Alessandria, spezierie, zenzeri, legumi, datteri, bordi (1), tele, tappeti, zuccheri ed altre cose: dalla Morea, formenti ed altre biade , e potria fare anco d’ avvantaggio quando ci fosse più numero di popoli che coltivassero li terreni: nè vi mancano miniere d’ ogni sorta di metalli, se ben di non molta considerazione. Di poi consiste ancora (la sicurtà deU’impero) principalmente nella gran quantità di forze cosi terrestri come marittime , che mantiene il Turco di continuo, con le quali si rende formidabile a tutto il mondo. Trattiene quel Signore al suo soldo di continuo intorno a 280,000 persone ben pagate , delle quali 80,000 si pagano ogni tre mesi del suo proprio erario ; e questi sono incirca 1C>,000 gianizzeri, sei legioni di cavalleggieri, che si chiamano spai, e sono intorno a 12,000, li quali, si come li gianizzeri servono per antiguardia alla persona del Gran Signore, cosi questi altri servono per retroguardia della sua medesima persona; nella qual guardia entrano ancora li mutaferagà, ussineri e chiaussi, e sono intorno 1500. Ci sono poi armaiuoli, bombardieri, azamogliani, genti che servono alle stalle, oflìciali di casa, garzoni del serraglio, medici ed altri, che tutti insieme fanno il numero delle persone che ho detto, le quali non son pagate come si accostuma fra’ cristiani a un tanto il mese, ma tutte le paghe si contano a un tanto il giorno. Li gianizzeri non possono passare la somma di 9 aspri il giorno, ma ne sono molli che non ne hanno che 4, se ben la maggior parte ne ha 8. (IJ Hurdi, liste e frange di seta e d’oro.