BAILO A COSTANTINOPOLI 261 vere e ila vestire , e vi si vende e vi si compra come si faria in una città ben regolata, senza che ad alcuno sia fatta violenza, per minima che sia , facendosi rigorosissima giu stizia contra gl’insolenti; e per il vero la disciplina non po-tria essere migliore, nè 1’ ubbidienza maggiore. Di questa gente li gianizzeri (se bene al presente, secondo l’opinione di quelli che in altri tempi li hanno veduti, non pare che siano così buoni come solevano essere per il passato) si possono nondimeno tener per il meglio delle forze turchesche, perchè per il più sono di buona presenza, e maneggiano assai bene l’arcobugio, che col murione e la scimitarra sono le proprie lor armi. Questa gente è assuefatta al patire, ma rare volte suol combattere, se non in estrema necessità, perchè voglion sempre aver la guardia della persona del Gran Signore, ovvero del generale che conduce 1’ esercito, nè in tempo di bisogno vogliono andar agli assalti. Delli spai, che sono gente a cavallo, alcuni sono armati alla leggiera con una lancia debole assai, una rotella molto grande e la scimitarra , e fanno più tosto mostra di una momaria che di genti da combattere ; altri vanno disarmati della persona, ma portano la lancia e la scimitarra, se bene più si servono dell’ arco e delle frecce, con le quali per il vero fanno de’ grandi mali. Questa gente comparata colla cristiana, che io ho veduto nelle guerre di Francia, e nell’acquisto che il re Cattolico fece del regno di Portogallo, siccome nell’ ubbidienza e nell’ ordine supera assai la cristiana, così nell’ardire e nella bravura è assai inferiore, come anco nell’apparenza e nelle armi ; onde per il mio deboi giudizio crederei, che con certa speranza di vittoria potriano 10,000 cristiani affrontare 30,000 turchi, se bene per reggerli e governarli crederei che più facilmente si potessero tener in freno 100,000 turchi che 2,000 cristiani, e molto peggio se fossero italiani. . Le forze marittime con le quali il Gran Turco difende il suo impero sono tali, che non ci è nel mondo altro principe che ne mantenga maggiori di lui, perchè ha nel suo