222 RELAZIONE DI TAOLO CONTARIM doni largamente a’schiavi, nè manco resta di castigar con ogni severità chi non fa il debito suo. Ha cinquemila schiavi; ottocento sono marangoni e altrettanti calafati, tutti eccellentissimi, li quali hanno quando lavorano nell’arsenale 12 aspri per uno di utilità al giorno , e fuori otto. Altri che hanno altra sorte di arte, lian d’utile almeno 4 aspri; ma quelli che non hanno esercizio, sono da lui impiegati nelle fabbriche del Signore, delli bassà e di altri grandi, procurando il capitano con questo mezzo gratificarsi gli animi e farseli favorevoli, e per questo utile che cava da questi suoi schiavi con difficoltà gli dà libertà; pur quand’ è astretto a liberar alcuno, se è marangon o calafato, non lo fa con meno di 300 zecchini, e Ji altri 200, e alli capi maestri che servono fuor di catena dà la libertà con condizione di servir per quel tempo che li par da limitarli; onde li poveretti, mossi da questa speranza, servono con maggior prontezza credendo poi esser liberati del tutto. Finito il tempo limitatoli, che per il più non li è osservato, si trovano astretti per 1’ utile presente a pigliar moglie, e fermarsi nel paese, non pensando di ritornar più alle case loro: e di questi, essendo lasciati viver cristianamente, si è fatto un grossissimo casale non molto lontano dall’abitazione del capitano; il qual casale, per esser esso capitano calabrese, si chiama Calabria nuova; e in questo è il fior della maestranza dell’arsenale, e da questa li turchi imparano a fabbricar le galere grosse e sottili, e l’arte della marinarezza; e ardisco dire con verità che li turchi non hanno saputo mai la vera arte del navigar con galee se non dopo che Ucchialì è entrato a quel governo ; e siccome prima tutti li vascelli avevano qualche difetto, così ora, per la sua diligenza e per li uomini d’importanza che intrattiene, son lavorati assai bene, e quasi tanto come si fa nell’ arsenal di Vostra Serenità. È vero per altro che finora non hanno saputo fare una galeazza che stia a comparazione di quelle di V. S., ancorché ne siano state lavorate molte, e che nell’ arsenale ne siano fin al numero di 20; nè meno sanno governarle; e questo si è veduto per esperienza a Cerigo, quando 1’ armate s’incontrarono, che il capitano,