390 RELAZIONE III MATTEO ZANE È vero che è introdotto (e questa dicono novità perniciosa) che li figliuoli di sultane, che escono di serraglio, siano adoperati in diversi carichi, e così dei bassà primi vi-siri; ma li loro figliuoli poi saranno all’istessa condizione del li altri turchi nativi, nè goderanno di alcun beneficio, se in questo, come in molte altre cose, non si cambia fortuna e governo. Sotto nome di turchi si comprendono li mori di Barberia e di lutto 1’ Egitto , che sebbene sono mussulmani come gli altri, nondimeno i turchi li hanno per inclinati a sollevazione e ribellione e per infedeli, e però li tengono sog-getli quasi come se fossero schiavi, nè li ammettono ad altri ufficj nè carichi che di giustizia , e nel paese proprio Di Spagna concorrono ogni giorno mori in Costantinopoli, che si nominano mondesari, come se uscissero solamente di Granata, ma in elTetto tutta la Spagna n’è contaminata, e subito giunti levano il tolpante ; e si meravigliano li medesimi turchi come il re Catlolico li lasci uscire, e non se ne assicuri , o con beneficarli, ovvero con gastigarli come fanno i turchi ; ma essi non sanno forse che la perfidia loro è troppo grande ed il numero maggiore, per poter fare sicuramente nè l’uno nè 1’altro. La metropoli di questo grande impero è la città di Costantinopoli residenza del Signore, situata, come è* noto, sopra un ultimo angolo di Europa, in fronte all’Asia, discosta da essa un braccio di mare di un miglio o poco più , e fra due stretti che si potrebbono ( per modo di dire ) serrare con catene; sito che l'assicura da’nemici, opportunissimo a ricever mercanzie e vettovaglie d’ ogni parte, dove a gara concorrono li sudditi turcheschi quasi in grembo del suo principe, per fuggire le tirannie del li ministri, non trovando loro altro ricetto sicuro sotto il suo dominio. Onde, non capendo più abitanti in Costantinopoli e in Pera , che si può contar per una città sola, si distendono ora le fabbriche in due parti, una verso li Vanseri e le Acquedolci, quasi borghi, e I’ altra verso Cismè e lo stretto del Mar Nero, che è lontananza di sette ovvero otto miglia; e tutto questo si può dir porto, il più capace, il più bello e più sicuro che sia forse