XIII CENNI INTORNO ALLE LEGAZIONI VENETE ALLA POHTA OTTOMANA NEL SECOLO XVI. Tolta nel 1204 ai Comneni la città di Costantinopoli, e con essa l’impero greco, dai veneziani collegati ai francesi, e dato quel trono a Baldovino di Fiandra, il doge Enrico Dandolo, cui tanta parte spettava della gloria di quella conquista, aggiungeva a’suoi titoli l’altro di signore di un quarto e mezzo di lutto V impero di Romania. Siccome per motivi di attivissimo traffico una moltitudine di veneziani a quella città e ad ogni altro porto dell’impero bisantino solea concorrere e farvi stanza , e un console vi sedeva da età iramemorabile a tutelare i diritti di que’ mercatanti, cosi, mutate le cose, un rappresentante si volle spedirvi, di più ampli poteri munito e con titolo più dignitoso. Marino Zen fu il primo, eletto li 29 settembre del 120S, a sostenere la nuova carica di podestà veneziano e despota a Costantinopoli, e di un quarto e mezzo dell’ impero di Romania vicedominatore. Era suo ufficio il tutelare i diritti e le persone dei veneti cittadini del nuovo impero latino d’ oriente, giudicarli in civile ed in criminale, assistilo da due consiglieri eletti dal Maggior Consiglio a Venezia, e nominare alcuni consoli ne’ porti del Levante, quali erano Smirne, Salonicco, ltodi ed altri. Perdutasi dai latini Costantinopoli nel 1261, il rappresentanti della Repubblica continuò a risiedervi, mutato ogni due anni, e colle medesime attribuzioni, ma col titolo di bailo, bajulus; vocabolo il quale, da pedagogo e tutore che suonava in origine , passò a significare difensore delle persone e degli averi de’ proprii concittadini in terre straniere. Girolamo di Pietro Minotto, eletto il 1S marzo 14S0, era tuttavia a Costantinopoli bailo appo l’ultimo Paleologo, allorché nel 1483, a’29 di maggio, Mohammed li fece sua per forza d’armi quella capitale; e tratto in carcere, ne fu poco stante lasciato ir libero, e ri condursi a Venezia, mentre già si erano intavolate le pratiche fra la