CENNI BIOGRAFICI INTORNO AL GR1TT1 7 terraferma, il Grilti le mantenne Treviso ; di dove con lapida marcia venuto, il 17 luglio, sotto Padova, la fece sua; e sorpreso e Tatto prigione all'Isola della Scala il dtica Francesco di Mantova, comandante la cavalleria imperiale, sostenne due mesi il memorabile assedio di Padova, fino alla ritirala degli alleati; e nell’inseguirli ricuperò Vicenza , e mise indarno due volte l'assedio a Verona. Dopo d’avere scorrazzato quel di Padova, ora per ritornarne gli abitanti alla fede violata alla Repubblica, ora per arrestare i prosperi successi del duca di Ferrara, mosse a grandi giornate a porro 1’ assedio a Brescia occupata da’francesi o ad espugnarne il castello; sennonché, soverchiato il valore de* suoi dal numero dei nemici, toccò egli una rotta e cadde nelle lor mani. Condotto in Francia, vi rimase, come ben dice il Guicciardini, più ambasciatore che prigione; caro a re Luigi XII, lo distolse dal continuare le ostilità contro Venezia, e lo indusse in quella vece a collegar-lesi. Liberato c donato dal re, ripatriò nel 1513; nel qual anno vide la rotta dei francesi a Novara, e quella dei nostri a Creazzo nel Vicentino; e nell'uno e nell’altro sciaurato fatto d’armi combattè valorosamente. Nel 15 fu coi francesi alla battaglia di Marignano ; e avvenuta il 7 ottobre dell’anno medesimo la morte dell’Alviano, egli condusse nel 16 l’esercito veneto al riacquisto di Broscia, e 1’ anno dopo a quel di Verona. Fornita ormai la campagna, e sciolta del tutto la lega, il Senato lo richiamò a Venezia , e vi fu accolto in trionfo. Intanto nel 1518 una nuova scorreria dei turchi in Dalmazia, e nel 20 alcuni moti della lor flotta versole isole Jonie, determinarono il Senato ad eleggere un capitano generale da mar, che ai preparativi della difesa dal temuto attacco sovrastesse ; e la scelta cadde sul Gridi, a cui però non si offri allora occasione di esercitare il suo valor militare, dappoiché il sultano Selim mutò consiglio, e la minaccia svanì. Il di 7 maggio 1523 Antonio Grimani, uomo grandemente benemerito della patria, lasciò, morendo, vacante il soglio ducale ; e li 20 del mese stesso gli elettori chiamarono a succedergli Andrea Gritti, « non senza rammarico ( cosi scrive il suo bio-» grafo Nicolò Barbarigo ), nè senza dispiacere del popolo , che i suoi me-» riti verso la Repubblica avea già dimenticati ». Il valoroso guerriero, l’abile diplomatico, sollevato alla suprema dignità della patria , quand’ era ormai vecchio, visse con fasto fino allora insueto ne’ principi, prodigo a tutti delle molte sue ricchezze, splendido mecenate degli artisti, e nei pubblici consigli oratore eloquentissimo. Grave d'anni, venne a morte il 27 dicembre del 1538. Perduto nel 1505 il figliuolo Francesco ancor giovinetto, non lasciò che quattro figli naturali natigli a Costantinopoli da una o più concubine. Quattro de’quali novera il biografo Barbarigo: Pietro, Lorenzo, Gregorio ed Al-, vise. Di Pietro nulla sappiamo ; Gregorio mori in freschissima età ; Lorenzo era nel 1538 a Venezia quando la Repubblica lo inviò a trattare una tregua colla Porta. Per la rinomanza poi alla quale sali Alvise, non posso dispensarmi dal toccare di volo le precipue avventure della vita di quest’ uomo, i cui meriti soverchiò la fortuna. L’anonimo autore dell' interessante libretto