BAILO A COSTANTINOPOLI 245 Signore per l’istessa ragione amicizia con il re di Polonia ; e se ben parea che li mesi passati fosse alquanto intorbidata per aver il Polono negato a Sua ¿Maestà li due tartari che teneva, eh’erano ricercati, è stato però, essendoli poi mandati , il tutto accomodato. Col Moscovita non ha il Signor Turco amicizia alcuna, anzi il Moscovita fa professione di non voler mai nè pace nè tregua con turchi. Del Gran Duca di Toscana non occorre eli’ io dica alcuna cosa, sapendo ben Vostra Serenità quanto egli sia odiato da’ turchi per li continui danni che fanno le sue galee in quei mari ; e quando vedesse occasione Sua Maestà di potergli far danno, con lo spender anco qualche inilion d’ oro, io credo certo che lo farebbe. E per venir alla Serenità Vostra , che importa più d’ogn’altra cosa, è molto piaciuto a quella Porta che in questa occasione della guerra di Persia non si sia questa Repubblica mossa a far novità alcuna, anzi abbia procurato sempre di dar soddisfazione e onorar in qual si voglia modo quel Serenissimo Signor; ma con tutto ciò sebben palelle sieno per tener conto di questa buona volontà di Vostra Serenità, si deve nondimeno star molto oculati, essendo stimata da’turchi l’amicizia de’cristiani tanto solamente quanto a loro torna a conto ; e seguendo la pace col re di Persia, si deve dubitar che possano voltarsi contro cristiani, e a quella parte dove possano sperar di ricuperar la riputazione che hanno perduto in questa guerra , e che gli sia di maggior facilità e comodità. Alcuni dicono che , conclusa la pace di Persia, abbia Sua Maestà a voltarsi contro l’imperatore per l’odio particolare che gli porta, e per vendicarsi di molte ingiurie che gli sono state falle ai confini d’ Ungheria, e in ciò averebbero aiutato le persuasioni di Sinan bassà, per la mala volontà che dimostrava aver contro Sua Maestà Cesarea. Altri dicono che finita questa guerra anderanno in Candia per esser l’impresa stimata più facile e più vicina, e per dar tempo alla gente di terra che si possa rifar delli danni patiti nella guerra di Persia. Ricordo però riverentemente a Vostra Serenità che procuri di tener quanto più sia possibile ben edificata la sultana