SEGRETARIO A COSTANTINOPOLI 189 esser chiamata fortunatissima che di molto valore ; non avendosi finora potuto accomodar più che tanto alle cose del mare, nè aver quella pratica e intelligenza che si richiederebbe ad un capitan generale, per essere molto timida. Ha però buonissimi consiglieri che gli levano il peso di molte cose spettanti al carico suo; mangia dell’oppio per ritrovarsi alle volle libera da ogni pensiero e travaglio, e specialmente del mare. È di nazione unghero e di anni 37 incirca, di natura piacevole e umana, e di mediocre intelletto. Si ritrova al presente più che 700 schiavi buoni per vogare in galea, parte acquistati al Zerbi e parte in diversi altri luoghi, dove prima ha avuta vittoria, oltra altri 600 in circa che lo servono nelle altre cose che gli occorrono. Si tiene che sia molto ricco per l’antedetta cagione, e per aversi appropriate le paghe delle galee e delli soldati che furono ritrovati in quelle e nel forte del Zerbi, che per quanto s’è ragionato da molti importarono più che 300,000 scudi, oltra li riscatti di molli signori, capitani e soldati. Favorisce li corsari, dalli quali perciò ha molti presenti, e tanto segretamente e con destro modo lo fa, che a cadauno pare eh’egli lor sia capitalissimo nemico; nondimeno da lui sono assicurati, sebbene per li clarissimi baili, sempre che Sua Magnificenza è stala per uscir fuori, le |ono stati presentati comandamenti di Sua Maestà, e fatti a bocca gagliardissimi offizj perchè ella avesse a gastigarli. Non manca punto di fare li suoi soliti divani, quando nella sua casa e quando nell’ arsenale, dove va quasi ogni giorno e discorre ogni tratto con li reis di quel che sarebbe ben a fare con I’ armata. A’ quali tra le altre cose disse, quando ritornò dal Zerbi, che poi che allora veramente avea provato il valore de’cristiani così nel mare come in terra, gli dava 1’ animo con 150 sole galee di condurre in Costantinopoli nel termine d’ un anno tutti li principi cristiani ; il che più presto scemò che accrebbe l’opinione che si avea del giudizio e della prudenza di Sua Signoria. La quale s’è dimostrata sempre amica e favorevole alle cose di Vostra Serenità, così nel consigliare il quondam clarissimo bailo di quel che era ben a fare col quondam magnifico Rusten bassà per la liberazione delle navi