OKATOftE ALLA PORTA OTTOMANA 117 numero di danari, come e’ disse.....E disse che il Signor, essendo Embraim partilo, in persona andò alla moschea di suo padre con gran numero di persone, e fece ruinar certi bagni di Mustafà bassa, che li costarono a farli ducati 7000. Onde Mustafà dubitò che il Signor li facesse tagliar la testa, e mandò sua moglie, eh’è sorella della madre del Signor, a saper la cosa ; il Signor disse li voleva pagar il costo, ma avea fatto per far giustizia, perchè impediva certe acque pubbliche, ec. Disse che Aias bassà è giovane, vorria sei vesti d’oro dalla Signoria, e pagarle; ma basteria ben due vesti se li mandassero. Concluse, li bassà mostran amare questa Signoria molto. Laudò messer Piero Zen vicebailo e D. Teodoro Paleologo suo interprete e Francesco Masser fu suo segretario ; e disse venne alla Canea, dove è stato due mesi per sicurtà de’ corsari, ed è venuto in qua con ser Piero Bar-barigo sopraccomito ; nella qual galea li galeotti son nudi e crudi, e li raccomanda. Disse che a Costantinopoli il Signor li fece donar al suo partir due vesti d’ oro, e tanti aspri eh’ è ducati 100, ed un cavallo; e pregò la Signoria e il Consiglio volesser dare una di queste vesti in sua memoria nella sua contrada di S. Tommaso, da far un panno d’aitar (1); e altre (1) É noto che i donativi fatti agli ambasciatori venuti dai principi doveano, cosi decretante il Maggior Consiglio addi 9 settembre 1-268 , consegnarsi allo stato. Quella legge npn fu mai, eh’ io mi sappia, abrogata come-cliè gli ambasciatori, nel leggere la loro relazione in Senato dopo il ritorno, denunciassero i donativi, ma pregassero che lor fossero benignamente rilasciati, acciò il valsente d' essi gl’ indennizzasse di parte dei dispendii incontrati per sostener degnamente all’estero la pubblica rappresentanza. Il caso però di un ambasciatore che, pome il Minio fece, prega si disponga del regalo a favor di una chiesa, è singolarissimo. La domanda del Minio fu tosto esaudita, dappoiché il giorno stesso ( 8 ottobre 1527 ) fu presa con-141 voti affermativi contro 20 negativi la parte seguente : « E cosa ben conveniente e degna della muniQcenzia e religion di questo » Consiglio esaudir la domanda ora fatta per il dilettissimo nobil nostro Marco » Minio nella relazion sua, in recognizion della laboriosa legazion di Costan-» tinopoli. Però l’anderà parte che per l’autorità di questo Consiglio sia do-» nata alla chiesa di S. Tomà, parocchia del prefato nobil nostro , una delle » due casacche d’oro dategli in dono dal serenissimo Signor Turco, per fare » uno pivial ovver paramento d’aitar ad essa chiesa , ad onor di Dio e del » prefato Apostolo ».