154* Et cofe trattate in Pariai dai dut Principi. Morte del 11> d'Ungheria . Pretenfioni del l(} de' Romani. Cle a/falta quel regno , (ff r.e occupa melti luoghi, Con difpia-cere di Stlimano. 124 DELL* HISTORIA ne in mano la conchiuiìone ; & alle Tue parole acquifta-va maggior fede , il vederfi , che quantunque l'armata fuife già in pronto per ufeire, flava però fofpefa la partita di Barbarolfa, nè di effercito facevafi apparato alcuno, che dette fofpetto d’altre imprefe di terra. Ma trà Celare & il Rè di Francia erano già ftate in Parigi confermate le tregue, fatte per 1* adietro a Nizza col mezzo del Pontefice , ¿c pattati trà loro tanti ufficii di confidenza , & d’animi riconciliati ; mentre Celare per con-durfi in Fiandra , attraverfata la Francia, fi trovò per alquanti giorni col Rè ; che davano ragionevole occafio-ne a gli huomini di fperare , che quefti Prencipi, depofti gli odii antichi, fuffero per convenire in una buona, & lìcura pace . Ma nuovi accidenti, che fuccettero ( come fono le co-fe humane fuggette a prette & facili mutationi ) alterarono prello tutto lo flato delle cofe , & ruppero affatto quette prime concette fperanze di qualche ripofo . Con-ciofiache effendo feguitala morte di Giovanni Rè d Ungheria , lafciato un fuo picciolo figliuolo a pena nato della moglie Ifabella, figliuola di Sigifmondo Rè di Polonia , & pretendendo Ferdinando Rè de’ Romani , in virtù dell’ultimo accordo fatto con quel Rè, che a fe , non al figliuolo appartenette la fucceffione del regno; affrettandoli d’ occuparlo con l’armi , pofe fubito infieme numero grande di foldati , con li quali improvifamente affali il regno, occupò Alba regale , Vifgrado , Peilo, & alcune altre terre dell’Ungheria; & ad un tempo me-defimo inviò Girolamo Lafco a Collantinopoli, per trattare con Solimano d’ ottenere il regno, nel modo che prima dal Rè Giovanni era flato tenuto. Ma era fimilmen-te ricorla a Coftantinopoli la regina vedova, moglie del Rè Giovanni, procurando col mezzo di una folenne Am-bafeiaria de'primi Baroni del regno gli ajuti dell’armi Turchefche per mantenere al figliuolo quel regno , che dalle medefime era flato confervato al padre . Sentì di quefta colà Solimano dilpiacere tanto maggiore , quanto che