278 RELAZIONE DI GIANFRANCESCO MOROSINl che non si possono schivare, nelle quali si consumano molti denari; credo io per il mio debole giudizio che, considerando insieme tutte queste cose, si possa facilmente concludere che la spesa del Signor Turco non solo consumi tutte le sue entrale ordinarie , ma anco la maggior parte delle straordinarie, per non dir d’avvantaggio ; e che la necessità di provveder denari per supplir alli bisogni sia causa che, non avendo ancora usato i turchi a cavar denari straordinarj dai popoli con la via della equalilà e della destrezza , li piglino per forza dove li trovano. Dirò un’ altra considerazione eh’ io ho fatta sopra questo particolare, giudicala da me assai importante, la qual è che tenendo il Gran Signore due casnà, l’uno che dicono di dentro, e l’altro di fuori, si sa di certo che in quello di fuori , dove vanno tutte le entrate ordinarie, eccetto quella del Cairo, di continuo non solo si vede strettezza, ma spesse volle mancamento di denari, tanto che bene spesso è necessario che il Gran Signore ne somministri di quello di dentro per supplire alle spese ordinarie. In quello di dentro poi si può facilmente considerar che non ci sia nemmeno quella quantità di denàri che i turchi vogliono fra credere, perchè d'entrate ordinarie in quello non entra altro che 300,000 zecchini che si cavano dal Cairo, che servono alla scarsella del Gran Signore , e poi li presenti straordinarj; li quali, sebbene non si può sapere quanti siano, nondimeno non possono esser molti, perchè la somma dei presenti per il più non consiste in denari contanti, ma in gioie, in vesti e altre cose simili; in modo che si può appresso a poco considerare quello che si possa avanzare un principe così grande, che ha tante donne e tanti garzoni a cui di continuo dona, che ha tanti appetiti e di fabbriche e di comprar gioje, donar a buffoni, a nani, a muti, e far molle altre spese simili, oltre quello che bene spesso gli convien somministrar per li bisogni della guerra. Onde pare a me che con gran ragione si possa credere, che non abbia il Signor Turco quella quantità di denari che il volgo crede. Con tutto ciò non si può nè anco confidare che questo