302 RELAZIONE 1)1 GIOVANNI MORO •li qualche importante sollevazione. Ed in elTetlo il numero è così grande, che quando fosse minore assai, saria in ogni modo grandissimo e degno di maraviglia. Sì come merita che s’intenda , che il parlar dei turchi è mollo ristretto e grandemente alliero , e composto di parole risonanti e strepitose, profferite anche da essi ordinariamente con voce alta, che in strada ed in ogni altro luogo dove ragionano par sempre che gridino insieme; e par quasi che sia stato un nunzio del-I’ arroganza e della insolenza di quel popolo, che s’ avesse da servir di tal sorte di lingua. Queste tante forze preparate continuamente in mare e in terra, dal che nasce la superbia dei turchi, li hanno persuasi di non aver bisogno d’alcun riparo di muraglie per conservazione di così grande stato ; e però non è provvisto di fortezze, sebbene, per essere il paese tanto vasto quanto si è detto, ed in molti luoghi abitato da persone di religione diversa, pareria prudenza civile che fossero molto necessarie. Ma per essere i popoli oltre il credere d’ ognuno in molta oppressione, e però fatti vilissimi, non pare ai turchi che quegli infelici possano pensare ad altro che a scorrere miseramente la vita. Ma forse che, mossi dalla disperazione che qualche volta suol mettere ardire anche negli animi bassi, potrebbero un giorno, piacendo a Dio, darsi un capo che li guidasse a qualche azione nobile e generosa, con notabil pregiudizio di quell’ imperio per levarsi il giogo dal collo e rimettersi in libertà. Possiede però il Gran Signore alcune fortezze ai confini, massime di Ungheria, non fabbricate da esso, ma occupate in tempo di guerra e poi meglio accomodate, che adesso conserva e custodisce con gran diligenza ; avendo conosciuto con l’esperienza che dove il vicino è nemico e bellicoso son molto necessarie, e da esse ha più volte ricevuto gran servizio. Per ciò si son messi i turchi a fabbricarne dell’allre in diversi luoghi, presi in que-st’ultima guerra co’ persiani , per assicurar un paese tanto lontano dalla sedia imperiale e così esposto a que’ popoli, loro nemici per natura; e da certo tempo in qua hanno introdotto di farne in ogni altro luogo dove credono che ve ne sia bisogno. Argomento certo che sia in gran parte scemata in