314 RELAZIONE DI tilANFRANCEStt) MOROS1M nandolc con quelle degli altri ; ma dico bene che si doveria osservar in tutte le occasioni, che occorrono di trattar con i turchi, quella mediocrità dove consiste la virtù. Sarà anco molto a proposito lasciar che vadano a Costantinopoli manco richiami che si può, e specialmente della qualità di quelli che sono stati in tempo mio; e perchè a questo non può la Serenità Vostra compitamente rimediare, perchè quando ella ha dati li suoi ordini con la solita prudenza e circospezione che è propria di questo Eccellentissimo Consiglio, bisogna pregar il Signore Dio che illumini li ministri della Serenità Vostra ad operar conforme alle loro commissioni; quando pur succeda qualche inconveniente, sarà almeno di grand’ utile ch’ella si ritrovi aver a quella Porta un bailo, com’ è il presente, pieno di molta prudenza e di singoiar bontà e carità verso la patria, e nelle cose d’importanza aprir a lui largamente il suo desiderio, e lasciar che egli operi conforme a quello che conoscerà esser di maggior utile a questo Serenissimo Dominio. Perchè mentre ch’egli avvisa qui, ed aspetta di quello che scrive la risposta, si perde molte volte 1’ occasione di far bene il servizio della Serenità Vostra , e possono in questo tempo succeder molti inconvenienti, che non è poi in mano de’ baili il rimediarvi. Però, quando la Serenità Vostra non diflidi della bontà e prudenza del suo bailo, opererà con grandissimo avvantaggio del proprio servizio scuoprendogli il fine della sua commissione , poi lasciandolo operare conforme alle necessità ed alle occorrenze che vengono. Gioverà anco assai procurar quanto si potrà d’introdur qualche confidenza con il Gran Signore, continuando in mandargli delle volte di quegli uccelli girifalchi, che altre volte ancora gli ha mandato a donare, e qualche altra gentilezza di simil natura, che sia di poca valuta e di rarità. Per questo fine sarà anco utile trattenere 1’ amicizia della sultana, e se fosse possibile anche quella del capiagà, perchè questi, che intrinsecamente e domesticamente praticano col Gran Signore, possono giovare assai per introdurre questa confidenza. È anco più che necessario conservarsi amico il magni-