134 SOMMARIO DELLA RELAZIONE DI ANTONIO ERIZZO sali Sultan Mustafà, ¡1 quale allora fece notabile sollevazion (li quelle genti (1), si può anco dubitare che nella morte di questo Signor alcun altro di elevato ingegno, con miglior occasione e forse con miglior fortuna , alludendo alla opinione di questi popoli, i quali per quanto si può comprendere non amano molto alcuno di questi sultani, e con questa lor vana credenza della vita di Sultan Mustafà, potesse fare una notabile innovazione. La obbedienza, la quale è detta da ognuno solidissimo fondamento a tutti gli imperi, è senza dubbio anco il mantenimento di questo, finché lo stato di questo Signor sta fermo nelli suoi termini; ma quando piegasse la fortuna sua per qualche accidente, giudico che di tutte le armi che se gli potessero voltar contra, nè la più gagliarda, nè la più mortale vi sarebbe che la obbedienza ; perchè quanto più questa è grandissima nelli popoli del Gransignor nel modo che ho sopra detto, così chi considererà che ella procede o da molto utile o da molto timore che hanno quelli che gli obbediscono, e che gran parte delli popoli delle provincie del suo imperio ovvero sono cristiani o di altra legge contraria alla musulmana, ovvero se sono musulmani, dissentono dal rito della casa Ottomana, quando cessassero in loro l’utile e il timore, dico che ogni uno giudicherà facilmente quanto potesse esser stabile questa obbedienza, e da questo poi quello che ne potrebbe seguire. Ha questo Signor due figliuoli, delli quali quello che ora è il maggiore di età è Sultan Selim di anni 31 (2),non mollo amato da quelli popoli, perchè dicono non esser uomo d’onore, molto dedito al vino, crudele e superbo assai; la qual superbia volendo escusare li partigiani suoi, dicono che essendo alle fiate avvertito quando era appresso il padre in quest’ul-tima spedizione contro il Sofì, aver risposto che la umanità ora non si conveniva a lui, vivendo l’imperatore suo padre, (1) L’agosto del 1553 un avventuriere che spacciavasi per Mustafà, figliuolo ili Solimano, strozzato ad Eregli li 6 di ottobre 1552, fu preso a Salonicco con molti de’ suoi seguaci, e dannato alla stessa morte dell’ infelice principe. (2) Selim, nato nel 1521, contava 33 anni nel 1557.