8¿ DELL' HISTORIA 1538 che conchiufione . Ma quando a quelle non voleffero i Tur-chi affentire, metteffe innanzi la trattatone di pace, per la Republica , per la quale fuifero le capitulationi vec* chie rinovate , ma con la reilitutione da ogni parte de’ luoghi in quella guerra occupati. Eraiì ancora nella trat-catione di quelle tregue interpoilo prima il Rè di Fran-poH'ptri' eia, il quale haveva per tale effetto mandato fuo huomo a polla a Coilantinopoli ; ma prello conobbefi effere poca fperanza di condurre quella pratica ad alcun buon fine, dimoftrandoli i Turchi d’ animo molto alieno dal divenire ad alcuna forte d’accordo con Cefare , contra il quale per poter rivolgere 1’ armi con maggiori forze, Se maggiore commodo, havevano propolla, & procurata la pace co’Vinetiani. Ma come fu publicata l’andata del Grit-ti a Coilantinopoli, benche fi teneffe nafeofa la vera cagione , fubito nacque grandiiiìmo fofpetto di ciò eh’ era, AmUfcia- C^' andaffe per lo negotio della pace ; onde Don Diedro/«™» g0 Hurtado di Mendozza , il quale ritrovavafi all’hora ^dijpuaderli Ambafciator a Vinetia per nome di Cefare, comparito SqZj}ai“e ne^ Collegio in audienza fecreta, feoprì quello fofpetto, v" a ace. motjeflamentg dolendofi, che fi penfalfe a venere ad accordo co’l nemico commune > fenza comprendere in effo l’imperatore amico, & confederato della Republica; & dapoi con lunga oratione cercò di diffuadere la trattatione della pace co’ Turchi. Et quale certe%%a > diceva egli, quale ficurtà fi può ha-r,Ty e vere, che quegli huomìni barbari fi ano per mantenere quelT voni- accordo, al quale ajfentiranno non per deftderio di quiete, abborrita da loro per natura, per consuetudine, non per volontà ben affetta verfo la Republica, odiando mortalmente tutti quelli che portano il nome dì Cbriftiano , ma jolo per qualche loro oggetto, (¿f particolare commodo, per di-jciogliere quejia lega , per debilitare ì "Potentati maggiori della Chrifiianità, & opprimere i più deboli ? Se dal dover continuare nella guerra vi rimove il rifpetto della fpefa, confiderar dovete, che la pace non ve ne libera, ma ben la rende vana, éf infruttuosa j conciofiache l Imperatore a niun