DI GIOVANNI MICHIEL 437 via. Però ognun s’accorda a dire che lo facesse più per rispetto d’introdurre una divisione nel regno, ed esser capo lui di quella parte , che per cognizione o zelo che abbia della religione, essendo dalli protestanti medesimi tenuto per grandissimo ipocrito e simulatore, che s’accomodi a tutte le vie secondo gli torna bene. Il perchè s’è lasciato persuader di tornar a vivere cattolicamente e mandar a Roma a render in pubblico obbedienza al Papa, non con altro fine che per non esser dissimile in questo dai re di Francia e di Spagna. Li fratelli del re sono, come Vostra Serenità sa, il Cardinal di Borbone, cosi chiamato dalla casa, e il principe di Gondè, contrarissimi l’uno all’altro nella religione. Il cardinale è tenuto per uno de’ migliori cattolici che siano in quel regno; il principe di Gondè, al contrario, è tenuto per contaminatissimo, e intrinsecamente fomenta quanto può tutti quelli che ne sono guasti, con disegno, ancora lui, di farsi seguito da poter contrastar con li signori di Guisa , delli quali fa professione d’inimico aperto, per tenersi escluso dal governo per colpa loro. Però fu autore delle sollevazioni e congiure , sotto pretesto della religione, ma con fine d'ammazzarli. Ma senza dubbio, se non moriva il re, faceva molto male li fatti suoi ; e la faceva far anco peggio a molti altri, e capitar male tutta la casa del Contestabile , con metter in pericolo anco la propria persona sua. Perchè, per relazion di quelli che lo sanno, non aveva mai fatto nè pensato cosa in tutto quel maneggio, che il Contestabile non solo non l’avesse saputa, ma non l’avesse consigliata lui : ma la morte del re, quasi per miracolo, ha rimediato a tutto. Ma ritornando al governo, è il principe, dopo la regina e il re, il primo per dignità e autorità , quasi con la medesima proporzione, come se lei fosse il re e lui tenesse il loco che in tempo del re Enrico teneva il Contestabile, e del re Francesco il cardinale di Lorena ; perchè, dopo la regina, tutti s’indrizzano con lui.