J8 RELAZIONE l>’ INGHILTERRA Ripigliando ora l’orazione mia, trovo che mai quel regno felicissimo è mancato dalle buone leggi. È vero che per introduzione delle buone lettere quei principi virtuosissimi hanno fabbricato due scuole principali nell’isola, l’una a Cantabrigia (Cambridge), 1’ altra in Ossonia (Oxford), dove tre mila scolari sono sempre da eccellentissimi maestri in ogni scienza insegnati, insino al dottorato loro, senza spesa alcuna. Di qui sono discesi molti eccellenti ed onorati uomini , e quindi avviene che molti Inglesi parlano latinamente , e danno opera alla Scrittura (1), della quale fanno oggidì professione non picciola, avendo opinioni totalmente contrarie alla Romana Chiesa, ed alla giornata s’augumen-terebbero, se non fussero purgati col ferro e fuoco, spesso da’ prelati esercitato. Di tutte queste città, terre e luoghi, Londra, che è sessanta miglia distante dal mare alle parti australi verso il levar del sole , tiene il principato; la quale quanto più per regale residenza è nobile e rara , tanto alle altre tutte di bellezza e ricchezza sopravanza, e come potentissima e regina soggiorna. Il circuito suo, inserendo li borghi, è di miglia quattro, e si estende molto lungo il fiume, e dove manca di larghezza vi supplisce a pieno la lunghezza: Il Tamigi, da qualunque grosso legno navigabile, la bagna, il quale con ingegnosa architettura è da uno nobilissimo e ricchissimo ponte d’ alti edificj pieno traversato, dove, oltre le botteghe d’ogni sorte merci, nel mezzo è una chiesa fabbricata, cosa bellissima più presto da vedere che da riferire. Ora non voglio fastidir Vostra Serenità in narrarle la bellezza dei sacrati templi, la grandezza dei superbi palazzi di soda calcina e legno contessuti. Sa ognuno le faccende infinite di mercanzia che di continuo vi si fanno, e il numero grande de’mercatanti, che trafficano colle preziose ricchezze (1) Intendi allo studio della Sacra Bibbia.