DI FEDERICO BADOERO 211 volle mai concedere la dignità di re al duca de’Moscoviti, tanto inimico suo ; onde pare che 1’ uno alla persona dell’altro abbia sempre avuto rispetto. Ma esso Re può venire poco in considerazione di cose importanti, sì perchè è uomo dominato dall’affetto carnale, sì perchè quel regno è insti-tuito di modo, che quasi può esser chiamato repubblica. Della regina sua moglie (1) non farò parola, pensando che ella sia fatta simile di volontà al marito; e colla regina Bona sua madre sono passati uffici di amorevolezza, avendo ella prestato molta quantità di danari a S. M. Cesarea, e questa soddisfatto a molte cose eh’ essa ha desiderato a benefizio della ducea di Bari, ed operato che il Re la lasciasse venire in Italia, cosa che non aveva voluto concedere per il passato (2). Con la sorella di esso re e col figliuolo che fu del re Giovanni d’Ungheria, e che è signore della Transilvania, è stato ed è da credere che sia odio grande, avendo S. M. Cesarea odiato il re suo consorte e favorito le cose del re de’Romani contro di lei e del figliuolo per mandarla fuori della Transilvania , come avvenne, ed avendo da temere di veder un giorno quel giovine condurre un potentissimo esercito del signor Turco in Ungheria, e avvicinarlo tanto alla Germania che gli dia per cagione del fratello molestia; e non è cosa molto difficile ch’egli possa riuscire re di Polonia, essendo l’animo del re suo zio e di tutti li baroni principali inclinato a questo, se bene li prelati in parte si dimostrino essere disposti verso l’arciduca Ferdinando. Dell’altre sorelle di esso re di Polonia, da marito, è da credere che (1) Figliuola del re de’Romani. (2) Bona Sforza, disgustata della corte di sno tiglio, si ritirò nel 1555 nel suo ducalo di Bari nel regno di Napoli, ereditato dalla madre , Isabella d’Aragona, insieme col principato di Rossano; dei quali possessi istituì poi erede Filippo II nel medesimo anno della presente Relazione, 1557, nel quale essa venne a morire.