31G RELAZIONE DI FILIPPO fi. corte di Sua Maestà Cattolica , la servirà come ha fatto la Cesarea, spogliandosi d’ogni altro affetto ; nella quale affezione s’internò tanto a tempo che serviva l’Imperado-re, che molti Italiani l’odiavano, come Genovesi e Senesi, quali di lui dicevano parole disoneste molto per aver consigliato a far il castello in Genova , e quello in Siena, che allora non riuscì (1). Il signor Vespasiano Gonzaga, che fu figliuolo di Rodomonte, è ancora lui interessato col re di Spagna, avendo quattordicimila scudi d’ entrata nel regno di Napoli, e ritrovandosi ora generale della fanteria italiana sotto il duca d’Alva. Altri di essa casa servono Sua Maestà, che non sono da farne considerazione. Di quelli che portano affezione al re di Francia, si può dir prima che sia il fratello di esso duca (2), stando appresso Sua Maestà Cristianissima, e da lei ricevendo favori grandi; ma se, per avventura, del duca, che è debolissimo, succedesse la morte, egli saria costretto a mostrarsi con misura inclinato a Sua Maestà Cristianissima per non incorrere ad essere privato del feudo. La marchesana di Monferrato sua madre, per aver ottenuto 1’ entrate del suo stato, che è ora in mano del re di Francia, sapendo che più per tal mezzo può sperare di recuperarlo che per quello del re di Spagna, se non ha mutato animo sinora, potria avvenire che lo cambiasse, nascendo quest’affezione dall’utile ; e sebbene dall’ambasciatore del duca fu detto a S. M. Cattolica che ella per ciò non restava d’esserle divotissima, nientedimeno, per quello che Ruy Gómez e Don Giovanni di Manrique mostrorno, tal risoluzione sommamente dispiacque a S. M., ma al Cardinale fu di questo fatto subito attribuita la colpa, reputanti Don Ferrante mori il 15 novembre di quel medesimo anno 1557 in Brusselles. (■2) Lodovico, fondatore del ramo ili Nevers.