DI FEDERICO BADOERO 269 sono in considerazione. Magazzini di vettovaglie non sono tenuti, essendo tutto il regno un granaro ; e dopo che l’armata turchesca ha frequentalo di andarvi intorno , è stato provveduto a tutte le munizioni da guerra necessarie. Fa esso regno 1600 cavalli, e potria accrescerli fino al numero di 3000, oltra che vi stanno ordinariamente 300 alla leggiera e tre compagnie di cappelletti, e la descrizione fatta de’ fanti è di dieci mila ; ma se ne potriano mettere insieme forse altrettanti, e sono mediocremente armati sì quelli a cavallo come quelli a piedi. Di galere non si è S. M. fin qui servita di più di dodici, ma ne potria fare sino a venti, avendo pegola, sevo, biscotto, marinarezza, ciurme e comodità di legnami dalla Calabria, e anco di maestri, i quali però sono poco intendenti e tutti pigri. Solevano essere nel porto di Messina dei volti per fabbricarne, ma da Giovanni de Vega furono gettati a terra e fatti giardini. Di capitani non ve n’è alcuno segnalato nè in questa milizia nè nella terrestre, e pochi ancora di piccola condizione. Trae S M. d’ordinario tra le dogane di Palermo e Messina, gli uffizj di mastro secreto e portolano, decime, composizione e tesoreria, dugento sessanta mila scudi l’anno; e di straordinario, che è fatto ordinario, cento cinquanta mila scudi per tre anni, non si computando che esso regno dà dodici galere, e mantiene tre mila fanti spagnuoli alla guardia de’ castelli, e che dalli uEQcj ne cava S. M. una gran somma di denari da far ponti e pagar fabbriche ed altre cose necessarie. Occorre anco molte volte che S. M., non ostante esso donativo ordinario, ne dimanda un altro in essi tre anni di cento mila scudi, e più e meno secondo che giudica di poter ottenere. Trae anco dall’ imposte de’ grani un anno per 1’ altro intorno a cento mila scudi, che in tutto è oltre a mezzo milione.