VINETIANA LIB. XII. zi$ farono in eflì intorno a quindici mila fanti, & buon nu- 1551 mero di cavalli, a quali tutti come Capitano della lega commandava Ferrante Gonzaga ; & erano quefte forze ili-mate tanto , che communemente credevafi, che molto pre- AJlutìaJt% ilo conveniife la città di Parma cadere in podedà della trance/! ptr lega. Ma veramente era grande la vigilanza, & folertia , Jp^[* che in ciafcuna cofa ufava lo Strozzi; il quale levatoiì im-provifamente dalla Mirandola , entrò nel territorio Bolo-gnefe, fcorrendo , & depredando il paefe con tanto fpa-vento, che il Pontefice cominciando a dubitare non pure della città di Bologna , ma di Ravenna ancora , ò di altro luogo della Romagna , fù codretto di dare ordine alle fue genti , che levandoli dal Parmegiano fi riducef-fero nel Bolognefe per foccorrere a' proprii pericoli. Della quale occafione valendoli lo Strozzi, con maravigliofa celerità , prefo il camino verfo il Parmegiano , entrò egli fteifo con groifo numero di fanti , & con molte vettovaglie nella città di Parma ; co ’1 quale prefidio levata la lperanza a gli efpugnatori di poter predo acquiftare Parma , vedevafi dovere procedere la guerra molto in lungo, & eifere data occafione ad altri molti & gravi accidenti, per li quali tutta Italia già poila in molto travaglio, po-teife eifer ridotta ad altretanto pericolo, & a certe calamità . Però il Senato Vinetiano dando ad ogni cofa intento, v^T/c7~ non volendo in qualunque avvenimento da altri, che da f'nrtafl. le ilefto havere a dipendere , deliberò di foldare quattro mila fanti, òc cinquecento cavalli leggieri , con i quali fuife accreiciuto il prefidio delle città di frontiera ; & fatti fimilmente in eife entrare de’ principaliiTimi fuoi capitani, vigilava con fomma cura alla cudodia delle cofe proprie . Ma il Duca di Fiorenza dando quafi legato a Ce-fare co ’1 vincolo de gli oblighi de' molti beneficii ricevu- btrifct a Cr- ii da lui, & molto più con gli fuoi proprii interefli, per Jarr' la lperanza d’altri, che poteva riceverne, apertamente con genti, & con denari favoriva la parte Imperiale , non con animo di fomentare quedo fuoco , il quale più volentie-H.Taruta .Tom.II. P ri