DI GIOVANNI MICHIEL 439 re, e tanto odiata dalla regina, che n’ era tenuta tanto più bassa e soffocata) ; ma perchè il Contestabile, in alcuni dispareri che aveva avuto con essa regina, ne aveva parlalo con poco rispetto , chiamandola figliuola d’ un mercante ; ed essa 1’ aveva saputo. Solevano esser della medesima fazione del Contestabile il marescial di Sant’Andrea e quello di Brissac, che tutti sono del governo. Però Sant’Andrea, per assenza dalla corte del Contestabile, fu guadagnato interamente dalli signori di Guisa, ed ha sempre tenuto con loro. Brissac, ancora lui, si alienò dal Contestabile, oltre gli altri rispetti, per lo sdegno che ebbe, che, dopo la pace, il Contestabile volesse levarlo di Piemonte per mettervi d’Anvilla suo figliuolo, e lasciar lui senza governo : e 1’ accusò ancora lui alti signori di Guisa. Però adesso intieramente l’uno e l’altro dipendono dal volere della regina, e conseguentemente da quella del re di Navarra , per la stretta unione che è tra 1’ uno e I’ altro, con doppio dispiacere e offesa di quelli di Guisa, che non si credevano mai che la regina deviasse da loro. Con la qual regina è similmente unitissimo il Cardinal di Tornone, come chiamato da lei e fatto venire in corte prima che morisse il re , per non chiamare allora il Contestabile. In modo che dipendendo tutti o dalla regina o dal re di Navarra , che vuol dir tutt’ uno, della fazione di Guisa non vengono a restar altri che loro due fratelli e il cancelliere, che è creatura loro. Però il cancelliere, qual è persona di spirito e molto accorto e intendente e destro nell’ ufficio suo , convien per necessità, come uomo nuovo, far quanto vuol la regina , e conseguentemente il re di Navarra. Quanto alli signori di Guisa, restano nel governo soli e da per loro. Di questi signori di Guisa dovendo dar relazione, come di quelli con li quali ho trattato dal principio al fine della mia legazione, non essendone, credo, mai