IV AL LETTORE Wicquefort così si esprime in questo ¡stesso proposito: « Corre un gran divario fra 1’ ordinario referto dell’ amba-» sciatore intorno l’oggetto della sua ambascieria, e la re-» lazione di quanto si riferisce alle condizioni dello Stato » e della corte presso la quale abbia risieduto, come è co-» stume degli Ambasciatori di Venezia .... il cui esem-» pio, dove fosse seguitato dagli altri, sarebbe uno dei più » grandi servigi che potessero rendere ai loro successori e » ai loro principi (1) ». Gabriele Naudè raccomanda agli storici lo studio delle Relazioni degli Ambasciatori Veneti « i quali ritornando » dalle legazioni loro, non solo davan conto di quanto ave-» vano operato secondo l’obbligo imposto loro dalla Re-» pubblica, ma dei costumi , dell’ indole, della religione, » delle ricchezze, delle forze e d’ ogni altra cosa pertinente » ai re, ai ministri ed ai popoli, da loro acutamente con-» siderata (2) ». Foscarini scriveva nel secolo passato : « Le Rela- » zioni..... sono altresì uno de’ più solidi fondamenti e » sussidj, che s’abbiano gli scrittori di storie, i quali » non saprebbero altronde fare inchiesta di più eletta ma-» teria (3) ». Luigi Cibrario, del quale le opere, le dignità, la fama han reso il nome superiore ad ogni elogio, primo a’nostri tempi segnalava il pregio delle Relazioni Venete pubblicandone tre di Savoja accompagnate da savissime ed erudite avvertenze (4). Niccolò Tommaseo, del quale altrove abbiamo riporti) L’Ambassadeur et ses fonctions. Colonia, 1715, in-4°, parte II, pag. 227 e 232. (2) Bibliografia politica, n. ¿4. (3) Della Letteratura Veneziana, pag. 400. (4) Relazioni dello Stato di Savoja neijli anni 1574, 1670, 1743 ee. Torino 1830.