DI GIACOMO SORANZO 77 siccome è antico costume, la mattina assai per tempo si riducono, e purché vi siano li capi, sebbene il numero non eccedesse da sei a otto, si intende che il Consiglio è ridotto, e per il Presidente si fanno le proposizioni delle materie (ancora che al presente il vescovo di Winchester , per la molta autorità sua, abbia il maneggio del tutto); e fatte le proposizioni, è in libertà di ciascuno delli consiglieri presenti di dire in voce la sua opinione, e quello che è deliberato dalla maggior parte poi si presenta alla Regina, e piacendo a S. M. si eseguisce : ma deferendo S- M. la sua opinione al Consiglio, quel che è approvato da quello approva anche lei ; e così essendo ordinario instituto di quel Regno, che uno delli consiglieri sia sempre il maggiore degli altri, quello che piace a lui par che quasi sempre piaccia anche agli altri; il qual maggiore, come ho predetto, è il vescovo di Winchester, ed appresso di lui quelli che sono più in grazia della Regina sono il conte Arundel, lord Paget e il segretario Pitter. Ma il signor Paget, sì per essere molto pratico delle azioni del mondo, come per essere stato lui quello che ha maneggiato la trattazione del matrimonio col Principe di Spagna, è stato fin qui superiore agli altri, ma dopo, non essendosi conosciuta in lui molto buona volontà circa la Religione, è assai caduto dalla grazia di S. M.; e per contrario essendosi il Vescovo al principio opposto alla conclusione del matrimonio predetto, fu in grande pericolo di essere depresso. Ma avendo dopo conosciuto che l’animo di S. M. era molto inclinato a detta conclusione si è dimostrato così diligente esecutore della volontà di S. M., che si è messo innanzi a tutti gli altri. E sebbene molto particolarmente ho dato notizia del modo col quale si è trattato detto matrimonio, però non resterò di dirne brevemente alcuna cosa. Nel principio che Sua Maestà pervenne alla Corona assai chiaramente si conosceva essere in ciascuno grandissimo