DI MARCANTONIO DA MULA 395 Dell’ animo di re è mal lare conclusione ferma , cosi perchè i re hanno nei loro cuori mille antri e spelonche inaccessibili, che solo Dio lo può sapere, come perchè chi vuol ben penetrar nel cuore del li uomini guardi pur alle operazioni loro, e conoscerà la volontà dalle opere come si conosce 1’ arbore dal frutto. Ma questo re è giovane, che da quattro soli anni in qua è re, e si può facilmente mutare col tempo ; e i felici ex li avversi successi sono stati quasi sempre grandi instromenti a mutar li animi de’ re. La sua giustizia è grande, cosi nella religione, della qual si mostra ardentissimo, come nel voler che i suoi ministri tengano la bilancia diritta; prende ogni supplica, ode ognuno, e tien conto de’poveri ed oppressi. Mostra prudenza nel parlare e umanità; è molto riservato, e fin al presente si è governato in tutto e per tutto per consiglio d’ altri, cioè de’ suoi consiglieri ; ma ultimamente, essendo io alla corte , ha detto che da qui innanzi vuol egli stesso regger le cose sue, e non più riportarsi ad altri, ed è ragionevole, sebben un giovane di un tanto maneggio come è il suo non possa esser così prudente come saria bisogno : ma egli ha buon ingegno benché tardo , come sono tutti i flemmatici come egli è. Si dice che è molto temperante , come dalle donne e dai cibi che li possono nuocere. Della fortezza del-1’ animo non ha fatto gran prove , ma non si vede mai in collera. Tanto mi è parso di dir dell’ animo suo , aggiungendo che nel principio del suo regno egli ha usati mille atti di liberalità, ma al presente, fatta la pace, ha ristretto molto le mani da quello che facea prima, conoscendo aver nel principio donato pur troppo. Li stati suoi sono li regni di Spagna e le Indie, acquistate da sessantasei anni in qua, Napoli, Sicilia, Sardegna, lvica, Maiorica e Minorica, tutti venuti con la corona di novembre ; e nel susseguente anno 1560 Andrea Doria a’ 25 novembre, e Francesco II di Francia a’ 5 di decembre.