DI FEDERICO BADOERO 271 Ha esso regno tutti li suoi principali ministri ; quelli che entrano nel gran consiglio sono: il gran giustiziero, che è il marchese di Cuenca, il quale dall’ Impéradore comprò l’uffizio per 45 mila scudi; poi sei dottori chiamali consiglieri di giustizia, tre deputati alle cause civili e tre ai casi criminali, e un avvocato fiscale, che tutti stanno alla destra di esso viceré, come alla sinistra il contestabile e 1’ almirante; li quali due gradi tiene al presente il marchese di Terranuova. Seguita poi il gran cancelliero, il tesoriere e il protettore del patrimonio con quattro consiglieri. Quando il viceré vuol procedere a cose di giustizia , fa venir a sé quelli della parte destra, e trattando dell’ entrate, quelli della sinistra, ma quando importa per cosa concernente 1’ uno e 1’ altro carico o altro estraordinario accidente, fa che tutti insieme si riducano. Quelli della giustizia il lunedì e martedì si sogliono ridurre, e il mercoledì e giovedì quelli del-l’entrate; il che fanno nelle proprie case con pregiudizio delle cose di S. M. e de’ particolari , e sono eletti chi a tempo chi in vita. Per viceré vi si trova ora il duca di Medina Celi del più illustre sangue di Spagna, e di quelli che sono nominati grandi. Ha d’ entrata 15 mila scudi in circa, ed è d’ anni circa 46, tenuto di buonissima mente, tutto modesto e tutto cortese , non esercitato in maneggi di stato nè di guerra; però da chi 1’ ha praticato è tenuto assai prudente. Il regno di Napoli è diviso in dodici parti; Terra di Lavoro, Abruzzo Cifra e Ultra, Contado di Molise, Capitanata, Principato Citra e Ultra, Basilicata, Calabria superiore e inferiore, Terra di Bari e Terra d’ Otranto. Di queste, otto si può dire che siano tra tutte pianure, il restante colli e monti, dove sono boschi assai, specialmente in Basilicata e Calabria, ma mancano molto d’acque dolci, perchè pochissimi sono li fiumi, li rivi, laghi, stagni e fonti, e in molte parti è eccessivo caldo nei mesi di giugno, luglio e agosto,