DI PAOLO TIEPOLO 165 simo animo , come si sa, verso il re di Francia , e io ho sentito allegare da alcuni queste tra le altre cause; che il re di Francia abbia fatto di continuo cattivi ufficj col Turco per sollevarlo contra di lui, e il simile con la regina Isabella tenendo anco per quest’ effetto suoi uomini appresso lei; la presa di Marano (1); l’ufficio fatto per suoi ambasciatori in Spira del 42 e altre volte per dissuader al li stati di Germania la guerra turchesca (2); le città e luoghi dellTmpero da lui occupati ; le pratiche che sempre ha avuto e tuttavia ha nella Germania, per le quali i protestanti per il passato non solo sono stati arditi di mover guerra all’impero e a lui, e di fugare l’imperatore, ma anche al presente si dimostrano poco a lui obbedienti ; e infine la guerra che quasi continuamente ha fatto all’ imperatore suo fratello, e fa ora al re di Spagna suo nipote. Le quali tutte cose hanno portato al re de’ Romani grandissimi danni, e levati, come si crede, grandissimi comodi ed aiuti eh’ egli averia potuto avere ne’ suoi bisogni ; onde molti dicono che maggior maleficio il re di Francia ha causato al re de’Romani che all’imperatore suo principale inimico. Però può tanto nel re de’Romani lo sdegno concetto contro di lui, che sebbene gli potesse tornar a proposito 1’ amicizia sua , difficilmente permette che il re Massimiliano la cerchi e procuri; e in molti modi è necessario eh’ egli dimostri questa sua mala soddisfazione, avendolo io sentito farne lunghissime lamentazioni. Al Pontefice e Chiesa Romana ha dimostrato il re sempre di portare gran riverenza , ma verso la persona del presente Pontefice (3) non ha buona disposizione, sì perchè non (1) Veggasi la nota relativa a questo fatto nella precedente Relazione a pag. 105. (2) Circa gli uliiqj latti dai legati francesi in Spira veggasi la precedente Relaziono a pag. 110-117. (3) Paolo IV.