262 RELAZIONE DI FILIPPO II. d’Alcaudet ; gli altri hanno avuto qualche buona parte in sè, come il colonnello Aldana il vecchio, e Vasco di Cuna; e tra quelli d’ un’ insegna se ne trovano buon numero d’ingegnosi, di grande ardire, e assai bene ammaestrati nel mestiere della guerra. L’entrate ordinarie di S M Regia, quanto ai regni di Castiglia, si traggono dalla corona e dal clero: quelle sono di feudi, di beni stabili, di coniìscazioni, gabelle e dazj ; e queste della decima, della cruzada (1), dell’inquisizione e dei maestraggi di Alcantara, Calatrava e San Giacomo (2); le quali vengono in tutto ad ascendere presso ad un milione e centocinquantamila scudi in circa. Quanto alle estraordi-narie, rare volte avviene che S. M. possa trarre cosa alcuna dalle corti (cortes), perchè sempre viene da’maggiori signori contradetto; e per esservi troppo pericolo di scandali non si fanno raunare le Diete , ma è introdotto di mandar lettere speciali ai signori e alle terre, e richiedere qualche aiuto nei tempi di bisogno, come fece ultimamente S. M. per mezzo del signor Ruy Gomez scrivendone sessanta di suo pugno, e a lui diede molti fogli in bianco. Li regni d’Aragona , Valenza e Catalogna all’ incontro non corrispondono entrata alcuna ordinaria a S. M , ma d’ estraordinario, che viene ad essere fatto ordinario, sogliono dare ogni tre anni un servizio di seicentomila scudi, de’quali trecentomila ne paga Catalogna, dugentomila Aragona e centomila Valenza. Le spese fatte ordinariamente da S. M. sono in mantenere il principe suo figliuolo e sua sorella la principessa di Portogallo, e nei consiglieri e altra sorte de’ giudici, nella corte e nei viceré, nelle diciassette galere, nei preti) Veggasi la nota a pag. 39 del Tom. I, Serie I. (2) Papa Adriano VI, il 3 marzo 1523, riunì in perpetuo alla Corona di Spagna la dignità di gran maestro dei delti ordini e le rendite e i diritti del gran maestrato.